In vista del Campionato Mondiale di Calcio nel 2030 continua in Marocco la strage dei tre milioni di cani randagi presenti.
Sulla base delle accuse di Ethical Treatment of Animals (Peta), associazione che si batte per i diritti degli animali, il Marocco sta compiendo una vera strage di cani randagi avvelenati con sostanze a basa di stricnina, bruciati vivi od abbattuti a fucilate mentre i cuccioli vengono lasciati morire di stenti rinchiusi in gabbie.
Le associazioni per i diritti degli animali in Marocco hanno da tempo denunciato i massacri di cani randagi
Anche secondo la International Animal Welfare Protection Coalition (Iawpc) i provvedimenti impiegati da qualche anno nei confronti del fenomeno del randagismo sono letteralmente aberranti come dimostrato da testimonianze, foto e video (vedi youtube video: What Morocco doesn’t want the world to see) , orribili metodi praticati nei principali centri urbani del Marocco interessati sia dai flussi turistici che dai preparativi del prossimo Campionato Mondiale di Calcio che si terrà insieme a Spagna e Portogallo nel 2030.
La Iawpc ha poi aggiunto che la strage di cani randagi nei centri urbani del Paese ha coinvolto anche numerose persone ferite appunto a seguito dell’impiego di armi da fuoco.
Le notizie dei massacri di randagi in Marocco riprese anche dalla Cnn
Alcuni mesi fa le notizie inerenti la strage permanente di cani randagi sono giunte fino alla Cnn che è riuscita grazie ad un articolo (vedi link: Why is Morocco killing thousands of stray dogs ahead of the 2030 World Cup?) a portare il caso fino al Parlamento europeo.
L’unico ad aver prestato attenzione alla situazione in cui sopravvivono e muoiono drammaticamente centinaia di migliaia di animali randagi in Marocco è stato l’eurodeputato Fulvio Martusciello che nello scorso mese di Maggio ha presentato un’interrogazione (vedi link: Crescenti preoccupazioni per il previsto abbattimento di tre milioni di cani randagi in Marocco) alla Commissione europea.
Purtroppo nulla ha fatto seguito all’interrogazione scritta.
Il Parlamento europeo ha scelto di ignorare la terribile situazione del randagismo in Marocco
Anche la Lega Nazionale per la Difesa del Cane Animal Protection (vedi link: Lndc) ha denunciato questi massacri che da anni vengono perpetrati a danno dei cani randagi ignorando deliberatamente quelle possibilità efficaci ed etiche peraltro attuate in tanti Paesi determinati a contenere in ben altre maniere la piaga del randagismo.
L’associazione ha anche provveduto a segnalare il problema alla Fifa ed al suo Presidente Gianni Infantino, entrambi peraltro a conoscenza almeno dal 2023 della strage metodicamente perpetrata da anni in Marocco verso i cani randagi, sollecitandoli ad assumere una chiara posizione di condanna nei confronti delle pratiche poste in essere nel Paese.
Nella pagina dell’associazione quanti vorranno sostenere l’iniziativa della Lndc Animal Protection potranno farlo cliccando sul bottone in evidenza inviando automaticamente una comunicazione e-mail al direttivo della Fifa.
Alle denunce anche alla Fifa circa gli orrori in atto in Marocco hanno fatto seguito solo mancate risposte e silenzio
In merito ai timidi rilievi sollevati dalla Fifa, in un comunicato destinato alla Cnn la Federazione presieduta da Gianni Infantino ha reso noto di aver ricevuto dalla Moroccan Football Association rassicurazioni circa l’imminente implementazione di nuove leggi destinate a trovare un giusto ed etico equilibrio fra salute pubblica e benessere dei cani randagi ma nella pratica si registra tutt’ora un completo nulla di fatto.
Il massacro di cani randagi significa che in Marocco ogni minuto e tre secondi un animale innocente viene ucciso
A questo proposito il Governo del Marocco ha avviato nel 2019 specifici programmi denominati Trap-Neuter-Vaccinate-Release (Tnvr) finalizzati al contenimento del randagismo nel Paese, con €23 milioni a disposizione per campagne di sensibilizzazione, unità mobili e cliniche veterinarie ma il problema principale sono le autorità locali demandate all’attuazione dei programmi stessi.
In molti centri urbani si ricorre infatti ai “metodi tradizionali” e cioè alla strage deliberata di randagi non essendovi peraltro norme di legge contro tale uccisioni.
Nel lungo articolo precedentemente citato della Cnn vi sono numerose testimonianze di stranieri residenti anche nei confronti di Casa Baia, un’agenzia del Comune di Casablanca che si è distinta in questi orribili massacri anche verso cani randagi vaccinati e nutriti da privati.
Gli effetti della stricnina, vietata in (quasi) tutto il mondo ma ancora usata sistematicamente in Marocco per frenare la piaga del randagismo
Si tratta di una sostanza letale che in questi casi determina ai cani randagi una sofferenza prolungata accompagnata da convulsioni muscolari, spasmi, progressiva paralisi respiratoria e decesso dopo un’agonia che varia dai 30 ai 60 minuti.
Sulla base delle denunce dei sostenitori dei diritti degli animali in Marocco, il ricorso a tale barbarie caratterizza molti dei massacri di cani randagi anche in centri urbani quali Chefchaouen, Rabat, Tangeri ed Agadir.
Recentemente Mohammed Roudani, responsabile della Divisione Salute Pubblica e Spazi Verdi del Ministero degli Interni del Marocco, ha reso noto di aver presentato una proposta di legge finalizzata alla piena realizzazione dei programmi Tnvr attraverso l’obbligo ai Comuni di interrompere la strage.
Ogni anno in Marocco vengono abbattuti 500mila cani randagi
E’ questa la denuncia brutale da parte della Humane Society of Morocco (vedi link: Hsm/Spa du Maroc) che attacca direttamente i massacri silenziosi in atto da anni e che propone invece programmi di gestione su misura non solo per ridurre il fenomeno del randagismo ma anche per tutelare la salute pubblica.
Dal 1956, anno dell’indipendenza del Marocco, la strage di cani randagi ha totalizzato milioni di vittime
Di fronte al totale disinteresse dimostrato dalle istituzioni comunitarie ed al silenzio della Fifa di Gianni Infantino che non ha più risposto alle richieste di intervento da parte delle associazioni per i diritti degli animali, il forte rischio è che la mancanza di una decisa presa di posizione non determini quella indispensabile svolta radicale che ponga la parola fine all’indiscriminata strage di cani randagi che negli anni ha causato in Marocco oltre 20 milioni di vittime assolutamente innocenti.

👇 👇 👇 👇 👇 👇 👇 👇 👇 👇 👇 👇 👇 👇 👇
Potrebbero anche interessarti:
Gli investimenti europei del Wbif nei Balcani occidentali
Settimana della Lingua Italiana nel Mondo
Eu-Western Balkans Investment Forum in Albania
In Croazia grave crisi di personale sanitario
Belgrado e la sfida dello sviluppo urbano sostenibile
Bei lancia nuovi finanziamenti europei per i Balcani occidentali
In Bosnia Erzegovina Tourism Expo Sarajevo 2025
Scoperta antica tomba romana del III/IV secolo d.C. In Albania
Si rafforza il partenariato strategico Serbia-Russia
IA prima causa di disoccupazione e sfruttamento del lavoro umano
Pensioni Italia-Albania, al via l’Accordo bilaterale
Confindustria Serbia e Nurdor per Italian Street Food Charity
Un ringraziamento particolare a Pixabay che ha consentito l’utilizzo gratuito di immagini belle ed attinenti al contenuto.

