Dall’Argentina una simpatica iniziativa editoriale nel contesto della cucina italiana da poco riconosciuta dall’Unesco.
Nuevaitalia_academiavirtual impegnata da lungo tempo nella divulgazione scolastica della lingua italiana, ha inaugurato una nuova linea editoriale omonima volta a colmare il vuoto della pubblicazione di libri bilingui italo-spagnoli con contenuti originali in Argentina.
Cucina italiana, migrazioni e tradizione gastronomica
In occasione della X Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, Nuevaitalia_academiavirtual di Buenos Aires, ha inaugurato la sua attività editoriale in Argentina lanciando un libro bilingue, in italiano e spagnolo, di ricette regionali provenienti dalla tradizione gastronomica italiana intesa come patrimonio culturale, storico e sociale.
Per la pubblicazione di questo volume creativo e di agile consultazione interamente dedicato alla cucina italiana, Nuevaitalia_academiavirtual si è avvalsa della collaborazione di Davide Soldani, autore ed interprete teatrale e di spettacolo che possiede una grande passione per la cultura popolare e la tradizione gastronomica italiana.
A questo proposito la sua expertise è stata riconosciuta dal prestigioso diploma di Chef conferitogli nel 2021 dalla famosa scuola di cucina italiana Italian Chef Academy di Roma.
La tradizione gastronomica italiana tra Italia ed Argentina
L’idea a monte di questo libro è quella di promuovere in Argentina il Made in Italy agroalimentare per mezzo di una pubblicazione etnogastronomica che riprenda le origini popolari della cucina italiana, propria delle “classi subalterne” – come si legge nell’introduzione di Giulio Soldani, direttore di Nuevaitalia_academiavirtual – che hanno rappresentato la stragrande maggioranza dell’esodo italiano verso il Sud America nelle tre grandi ondate migratorie, prima del 1880, a cavallo tra il XIX e il XX secolo e nel primo e secondo dopoguerra.
L’Argentina vanta una grande offerta culinaria ispirata alla cucina italiana, soprattutto nella Città Autonoma di Buenos Aires ed in regioni come la Provincia di Buenos Aires, Santa Fe, Córdoba, Entre Ríos, Río Negro e La Pampa dove l’immigrazione italiana è stata storicamente molto forte anche se, ciononostante, nel corso degli anni molte delle ricette della tradizione gastronomica italiana sono state radicalmente modificate fino purtroppo a scomparire quasi del tutto.
Questo processo è stato provocato sia dall’abbandono di alcune coltivazioni di prodotti agroalimentari italiani che molti migranti avevano portato in Argentina con sé dall’Italia che dai cambiamenti del gusto legati al passare del tempo ed al susseguirsi delle generazioni: si sa che nella gastronomia Argentina la carne l’ha sempre fatta da padrona.
Questa capacità e voglia di cambiare le ricette in base agli ingredienti disponibili è propria dell’abilità culinaria della tradizione gastronomica italiana, che rende la cucina italiana una pratica viva, adattabile e non museale.
Basti pensare che alimenti come il riso, il caffè, il pomodoro, la patata, il mais e molte spezie sono arrivati in territorio italiano da altri Paesi o da altri continenti, diventando nel tempo ingredienti centrali di numerose ricette della tradizione gastronomica italiana e successivamente componenti talvolta essenziali del Made in Italy agroalimentare.
Migrazioni, adattamento e trasformazione della cucina italiana
La relazione tra migrazioni e cucina italiana è, nel caso dell’Argentina, complessa ed articolata poichè dipende non solo dalle regioni di origine degli italiani ma anche dalle caratteristiche della terra d’approdo.
Nelle regioni pampeane e costiere dell’Argentina non mancano le associazioni regionali di piemontesi, siciliani, marchigiani, calabresi, friulani e di tutte le regioni italiane che instancabilmente si sforzano di riproporre le rispettive radici culturali anche attraverso la cucina italiana mantenendo viva in tal modo la tradizione gastronomica italiana regionale anche fuori dai confini nazionali.
Come ha osservato il giornalista enogastronomico Pietro Sorba, sebbene esistano piatti argentini ispirati alla tradizione italiana che oggi brillano di luce propria avendo assunto un’identità gustativa autonoma, molti usi e costumi alimentari in Argentina rappresentano “una specie di parco giurassico” della cucina italiana conservando tradizioni che in alcuni casi si sono perse anche in Italia.
Il pranzo domenicale e la cucina italiana familiare in Argentina
In Argentina la tradizione dell’asado come pranzo domenicale in famiglia risale approssimativamente agli anni Cinquanta del Novecento con la stabilizzazione economica della classe media urbana.
Parallelamente e forse anche anteriormente, le famiglie numerose di migranti italiani erano solite riunirsi la domenica per consumare insieme un pasto che aveva come protagonista centrale la pasta fresca, spesso fatta in casa.
Un aspetto, quello della convivialità, da tenere sempre presente in quanto imprescindibile dalla tradizione gastronomica italiana.
Ancora oggi, come ricorda sempre Pietro Sorba (vedi link: Pietro Sorba, giornalista enogastronomico italiano in Argentina) ogni Domenica mattina si possono osservare in quasi tutta l’Argentina lunghe file di persone che attendono davanti ai pastifici per acquistarne lil prodotto freschissimo da condividere in famiglia nel pieno rispetto della cucina italiana e della tradizione che la caratterizza.
Un’operazione filologica sulla tradizione gastronomica italiana
A partire da queste abitudini proprie della cucina italiana il Ricettario di Nuevaitalia_academiavirtual propone alcune ricette popolari e regionali della tradizione gastronomica italiana che in Argentina sono state dimenticate o che, forse, vengono ancora preparate soltanto da qualche nonna o bisnonna.
Alcune di esse sono la Bagna Cauda del Piemonte, la Trippa alla Romana del Lazio, il Frico del Friuli Venezia Giulia, le Panelle della Sicilia, la Pasta e Fagioli del Veneto e la Pasta con le Molliche della Calabria.
Pertanto un’operazione filologica sul Made in Italy agroalimentare
Si tratta dunque di un’operazione in parte filologica rispetto alla cucina italiana canonica che nasconde una forte intenzione di reminiscenza delle radici.
L’autore del Ricettario di Nuevaitalia_academiavirtual ha selezionato venti ricette facili, una per regione, presentate nel libro in ordine alfabetico secondo i nomi delle regioni, dall’Abruzzo al Veneto, tenendo in considerazione sia il palato contemporaneo degli argentini sia la reperibilità concreta degli ingredienti.
Il volume costituisce un invito a riavvicinarsi alla tradizione gastronomica italiana dal punto di vista degli antenati e soprattutto a mettersi alla prova con la cucina italiana quotidiana, lontana dal marketing dei social network e delle catene multinazionali.
Cucina italiana, lingua ed identità culturale
Con questa pubblicazione Nuevaitalia_academiavirtual porta a termine un’operazione culturale, gastronomica, editoriale, linguistica e sociale complessa ma pienamente riuscita.
Il Ricettario è infatti anche un forte stimolo per tutti coloro che in Argentina studiano l’italiano consentendo in tal modo di immergersi nella terminologia e nel vocabolario specifico della tradizione gastronomica italiana grazie alla presenza della traduzione spagnola a fronte.
I testi introduttivi, la presentazione delle regioni e delle ricette così come gli ingredienti e le fasi di preparazione sono sempre pubblicati in entrambe le lingue, italiano e spagnolo (nella variante del Río de la Plata) contribuendo in tal modo a rafforzare la sicurezza del lettore-studente di italiano ed a stimolare la curiosità di chi ancora non conosce la lingua.
La “cucina degli affetti” come patrimonio gastronomico italiano

Dopo cinque anni di attività didattiche, culturali e sociali legate alla diffusione della lingua, della cultura e della cucina italiana in Argentina ed in Sud America – tra cui il programma radiofonico Dammi3Parole presso Radio La Luna del Palomar (2021-2022), l’incontro del 2025 per il Giorno del Migrante Italiano in Argentina con l’esule giuliano-dalmata Antonio Sponza, le numerose cene-conversazione in italiano e le migliaia di ore di lezione a studenti di tutte le età – Nuevaitalia_academiavirtual inaugura una nuova linea editoriale omonima volta a colmare il vuoto della pubblicazione di libri bilingui italo-spagnoli con contenuti originali in Argentina.
Nel caso del Ricettario, la pubblicazione è coincisa con la notizia dell’iscrizione della Cucina Italiana nel Patrimonio Culturale Immateriale Unesco, un riconoscimento che valorizza pienamente questo volumetto di ricette tradizionali, regionali e popolari.
Il criterio adottato dall’Unesco corrisponde a quello scelto dall’autore, Davide Soldani, nel mettere in luce la tradizione gastronomica italiana come modello di “identità socioculturale” e come “cucina degli affetti” capace di oltrepassare confini e frontiere proprio come avviene nella cucina italiana familiare in Argentina.
La tradizione enogastronomica italiana è il motore di primaria importanza per il Made in Italy agroalimentare
La cucina italiana emerge così come una tradizione gastronomica non monolitica ma bensì regionale, viva e dinamica, le cui origini intrecciano le tecniche delle corti rinascimentali italiane e francesi con gli ingredienti semplici e frugali della tradizione popolare: cereali, legumi, erbe spontanee, pollame, formaggi e carni ovine.
Nuevaitalia_academiavirtual nasce dalle migrazioni dei suoi membri

Giulio N. Soldani laureato in Filosofia alla Sapienza di Roma, risiede dal 2009 in Argentina dove sta per concludere il Dottorato in Scienze Sociali presso l’Università di Buenos Aires ed oltre ad essere il direttore di Nuevaitalia_academiavirtual insegna italiano presso la Scuola Ausonia di Quilmes.
Patricia Sponza, cofondatrice di Nuevaitalia_academiavirtual, insegna italiano e teatro in italiano presso la Società Dante Alighieri di Ramos Mejía in Argentina.
Vincitrice nel 2006 della borsa di studio del progetto Origini della Regione Friuli-Venezia Giulia, ha studiato per un quadrimestre presso il MIB – School of Management di Trieste ed è figlia di migranti istriani e siciliani.
Il Ricettario di Nuevaitalia_academiavirtual rappresenta dunque il tentativo di riannodare la tradizione della “cucina degli affetti”, riaffermando il valore della cucina italiana come espressione viva della tradizione gastronomica italiana, capace di attraversare confini, generazioni e migrazioni.
La prima edizione del Ricettario di Nuevaitalia_academiavirtual è andata esaurita in Argentina in meno di una settimana dalla sua pubblicazione il 12 Dicembre 2025.
Questo progetto editoriale conferma che chi ben comincia è davvero a metà dell’opera e per non perdere questa interessante ed utile iniziativa sulla cucina italiana in Argentina, erede diretta della tradizione gastronomica italiana, potete ordinarla rivolgendovi a Nuevaitalia_academiavirtual o direttamente al numero WhatsApp +54 9 11 41790508.
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