Da qualche giorno si è avuta l’ennesima conferma che gli errori non insegnano, né i propri e né tantomeno quelli altrui seppur molto vicini geograficamente.
E’ il caso appunto della Croazia che nulla ha appreso dalle tragedie economiche e sociali che hanno letteralmente devastato nazioni vicine come la Grecia e l’Italia, ormai in un baratro finanziario da addebitare solo ed esclusivamente all’euro ed ai suoi ideatori, una valuta inventata dal nulla e basata sul nulla.
Entrata nell’infausta Unione Europea nel 2013 la Croazia ha adottato la ancora più infausta moneta unica da pochi giorni e cioè dal 1′ Gennaio di quest’anno abbandonando definitivamente la propria valuta ufficiale, la kuna.
La Croazia ha così scelto di perdere la propria sovranità monetaria e di entrare nella “camicia di forza” dell’euroincubo perdendo in tal modo qualsiasi libertà, indipendenza e capacità finanziaria di manovra.
Dopo appena due giorni di euroincubo, la Croazia si è infatti svegliata con una tale raffica di aumenti dei prezzi sia di beni che di servizi da spingere il Ministro dell’Economia a tuonare contro i rincari ingiustificati e contro i commercianti, da lui additati come i diretti responsabili.
Secondo numerosi frequentatori dei social pare che i supermercati Lidl abbiano aumentato i prezzi fino al 20% determinando così accese reazioni sulla pagina fb della catena.
Nel centro della capitale Zagabria il Governatore della Banca Nazionale Croata Boris Vujčić ha prelevato una banconota da €50 da un bancomat dichiarando ai media convocati che “in questi tempi incerti l’euro offrirà ulteriore stabilità all’economia croata e faciliterà la crescita”.
Quanto successo in termini economici e sociali in questi ultimi 20 anni ad alcuni Paesi europei lo smentiscono.
L’impatto del tasso di cambio kuna – euro coma stabilito da Bruxelles ed i primi conseguenti aumenti generalizzati lo smentiscono.
Insomma, un film già visto in molti Paesi che dall’euroincubo non ne sono più usciti.
Basti pensare all’Italia dove, con Lire 50.000, ci si riempiva il carrello al supermercato ed ora con equivalenti €25,82 si combina un bel nulla.
Ma il peggio deve ancora venire per la Croazia che nel 2021 ha incredibilmente visto il proprio Pil crescere addirittura del 10,5% esclusivamente grazie ai prezzi competitivi nel settore del turismo, elemento trainante dell’economia.
A breve la Croazia vivrà, con la caduta del turismo non più attraente e competitivo come prima anche per via di inflazione e tasso di conversione della valuta stabilito da Bruxelles, una prima estate nell’euroincubo.
Per non parlare di casi minori ma sicuramente significativi come il turismo dentale che aveva reso la Croazia una meta privilegiata per quegli italiani che, del tutto comprensibilmente, cercavano soluzioni e cure dentali a tariffe ragionevoli.
Dal 1′ Gennaio tutto questo ed altro ancora è finito per sempre.
Il de profundis economico per una nuova vittima.