In crescita gli investimenti europei della Bei nei Balcani occidentali che nel 2023 hanno raggiunto €1,2 miliardi.
In quell’anno la Banca Europea per gli Investimenti (Bei) ha infatti destinato ai Balcani occidentali questa cifra record per progetti destinati a transizione sostenibile ed energetica.
Se confrontati all’anno precedente, gli investimenti europei nei Balcani sono cresciuti di ben €365 milioni raggiungendo complessivamente la cifra di €10 miliardi dal 2010.
Il sostegno alle economie della regione per uno sviluppo sostenibile è stata la motivazione che ha determinato gli investimenti della Bei nella regione dei Balcani occidentali.
Al fine di ottenere trasporti sostenibili e più sicuri era stata stanziata la quota maggiore dei nuovi fondi, circa €690 milioni, con particolare attenzione alle linee ferroviarie di Macedonia del Nord e Serbia ma senza peraltro trascurare un progetto di sicurezza stradale nella seconda unitamente all’esigenza di modernizzare il trasporto urbano a Sarajevo.
Gli investimenti della Bei nei Balcani occidentali hanno comunque interessato anche le Pmi della regione ed a questo proposito €275 milioni sono stati infatti destinati al loro sostegno sotto forma di crediti accessibili.
Unitamente allo sviluppo delle Pmi dell’area ed alla loro conseguente capacità di creare nuova occupazione gli investimenti Bei nei Balcani occidentali si sono anche indirizzati al loro miglioramento in termini di impatto sia climatico che sociale.
Investimenti europei privati nei Paesi dei Balcani occidentali, il bando Ue
E’ di pochi giorni fa il lancio di un bando per investimenti europei privati nei Balcani occidentali da parte della Ue.
Creare occupazione e colmare il divario di convergenza economica esistente con i Paesi del continente europeo, scopi peraltro in linea con la road map di sviluppo della regione, sono le priorità di un programma che può essere realizzato solo attraverso investimenti in specifici settori economici dei Balcani occidentali quali lo sviluppo delle infrastrutture e la transizione digitale e verde.
In Montenegro, a Tivat, si è infatti tenuto dal 9 all’11 Aprile scorso la terza edizione di Esg Adria Summit (vedi link: Esg Adria Summit 2025), il principale evento della regione dei Balcani occidentali dedicato ai modelli di business legati a sostenibilità ambientale, impatto sociale e governance.
In occasione del vertice Adria 2025 l’Ue ha infatti ufficializzato l’invito a presentare progetti di investimenti privati nei Paesi dei Balcani occidentali orientati a transizione verde e digitale, sviluppo delle infrastrutture e diversificazione economica.
Alla scadenza del bando, il 21 Maggio 2025, i progetti di investimenti europei privati con soglia minima di €10 milioni verranno esaminati dalla Commissione europea che sosterrà i progetti più innovativi e trasformativi nonchè in linea con i piani di sviluppo sostenibili finalizzati alla crescita ed al pieno sviluppo anche occupazionale delle economie dei Balcani occidentali.
I settori prioritari oggetto dell’invito sono:
- Transizione verde;
- Integrazione nelle catene di approvvigionamento/produzione industriale dell’Ue;
- Materie prime necessarie;
- Trasporto sostenibile;
- Transizione digitale;
- Turismo sostenibile;
- Sviluppo del capitale umano;
- Impatto sulle finanze.
I progetti di investimenti privati, che dovranno comunque avere una soglia minima di €10 milioni, implicano una partecipazione minima in capitale pari al 15% del valore complessivo.
Gli investimenti europei di Bers Go Digital nei Balcani occidentali
Gli investimenti realizzati da alcuni anni nei Balcani occidentali da parte della Banca Europea per gli Investimenti (Bei) e quelli sollecitati recentemente nel corso del vertice Adria 2025 in Montenegro si affiancano ad un’altra iniziativa per la regione, quella della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (Bers) con il programma Go Digital (vedi link: Il programma Bers Go Digital dedicato ai Balcani occidentali).
Lanciato dalla Bers nel mese di Aprile, il programma Go Digital ha lo scopo di sostenere le Pmi dei Balcani occidentali per quanto riguarda digitalizzazione, automazione e tecnologie verdi attraverso la combinazione di prestiti, sovvensioni ed assistenza tecnica per un valore complessivo di €377 milioni.
Gli investimenti europei privati nei Balcani occidentali e le sfide da affrontare
Persistenti sfide strutturali continuano a caratterizzare fortemente la regione dei Balcani occidentali e nonostante i progressi registrati gli investimenti europei privati devono confrontarsi con una produttività scarsa se non addirittura in calo e per quanto concerne i settori chiave un forte predominio delle aziende pubbliche.
Le micro e Pmi continuano poi ad incontrare considerevoli difficoltà nell’accesso al credito, problema da attribuire allo scarso sviluppo dei mercati finanziari con conseguenze dirette vista l’importanza di queste realtà imprenditoriali vera spina dorsale delle economie della regione dei Balcani occidentali.
Il 99% delle attività dell’area rientrano nelle categorie di micro e Pmi alle quali si attribuisce oltre il 70% dell’occupazione complessiva, elementi che consentono di valutarne l’estrema rilevanza.
Nonostante ciò, i crediti nazionali al settore privato in Serbia ammontavano lo scorso anno al solo 43% del Pil contro una media europea al 75%.
Investimenti diretti esteri nei Balcani occidentali
Le economie dei Paesi in fase di crescita riescono spesso a colmare le singole carenze anche organizzative attraverso l’adozione di pratiche tecnologiche e gestionali esclusivamente in virtù degli investimenti diretti esteri.
I Paesi dei Balcani occidentali sono stati in grado nell’ultimo decennio di attrarre crescenti investimenti diretti esteri pur differenti in base al singolo settore ed al singolo Paese.
Grazie a colossi stranieri la Serbia è infatti riuscita ad attrarre investimenti sia nei settori automobilistico che industriale mentre in altri Paesi dei Balcani occidentali quali Albania e Macedonia del Nord la disponibilità di ingenti risorse esterne hanno permesso lo sviluppo di numerosi progetti relativi alle energie rinnovabili.
I flussi economici determinati da investitori stranieri attenti alle possibilità offerte dal mercato immobiliare e dal settore turistico hanno invece caratterizzato in maniera significativa il Montenegro.
Secondo il Rapporto sul Clima e lo Sviluppo dei sei Paesi della regione, investimenti nella misura dell’1,9% del Pil e cioè circa $89 miliardi provenienti in gran parte dal settore privato dovranno essere destinati alla transizione dei Balcani occidentali verso fonti di energie rinnovabili entro il 2050.
Altre sfide cruciali riguardano efficienza delle istituzioni oltre a trasparenza di normativa e concorrenza.
Garanzie circa la parità degli attori del mercato e riduzione dei rischi per il settore privato in cui operano, unitamente a trasformazione digitale e strategie energetiche non solo prevedibili ma soprattutto stabili, restano i prerequisiti essenziali per un maggior afflusso di investimenti nei Balcani occidentali.
Soltanto perseguendo e realizzando questi obiettivi sarà possibile migliorare nettamente il clima non solo necessario ma bensì indispensabile per incrementare gli investimenti privati nella regione dei Balcani occidentali.
Articoli correlati:
Nei Balcani occidentali con le Pmi del Made in Italy
Moody’s conferma, buone prospettive per investire in Albania
Un ringraziamento particolare a Freepik che ha consentito l’utilizzo gratuito di immagini belle ed attinenti al contenuto.