Anche quest’anno molte migliaia di metri cubi di rifiuti galleggiano sul fiume Drina.
Pneumatici usati, bottiglie di plastica, barili, legname, elettrodomestici di ogni tipo, insomma vere montagne di rifiuti di ogni sorta provenienti dalle innumerevoli discariche abusive che sorgono ovunque nei Balcani occidentali vengono trasportati dal fiume Drina (vedi rainews video link: fiume Drina discarica galleggiante) verso la città di Visegrad attraverso Bosnia Erzegovina, Serbia e Montenegro.
Come ogni anno tonnellate di rifiuti galleggiano sul fiume Drina
Una volta raggiunta Visegrad, le migliaia di tonnellate di rifiuti portati dal fiume Drina sotto forma di enormi ammassi (vedi euronews video link: isole galleggianti di rifiuti sul fiume Drina) terminano il loro percorso dietro una barriera installata nei pressi di una locale centrale idroelettrica per poi essere sgomberati da operai che, per bonificare un tale spaventoso accumulo, restano impegnati talvolta anche per molti mesi consecutivi.

Il fenomeno dei rifiuti accade almeno due volte all’anno con gravi conseguenza in primo luogo per il fiume Drina stesso che, dalle montagne del Montenegro, attraversa Serbia e Bosnia Erzegovina per centinaia di chilometri.
Noto per il suo colore smeraldo ed in alcuni tratti per le svariate possibilità di sport che offre, il fiume Drina attraversa splendidi paesaggi che ogni anno sono sempre più compromessi a causa del devastante fenomeno dei rifiuti, galleggianti od ormai definitivamente accumulatisi sui fondali propri e dei suoi affluenti.
Sempre più compromessi dai rifiuti gli splendidi paesaggi attraversati dal fiume Drina
Il problema ormai perdurante da molti anni dei rifiuti che, portati dal fiume Drina, si accumulano alle porte di Visegrad è causato in primo luogo dalle innumerevoli discariche non autorizzate di immondizia che sorgono in tutte le valli della regione e spesso lungo le sponde dello stesso corso d’acqua.
In secondo luogo vi sono oggettive responsabilità delle autorità di Montenegro, Bosnia Erzegovina e Serbia che, oltre alla lentezza, risultano sprovviste di una specifica e stringente regolamentazione su discariche abusive e smaltimento rifiuti.