L’Albania ha ottenuto dall’Italia un prestito di €30 milioni per sviluppare e rafforzare la protezione civile in Albania con particolare attenzione alla lotta agli incendi. Per precisione si tratta dell’approvazione di una bozza di decisione tra Italia ed Albania sull’istituzione del sistema di protezione civile, bozza per la quale l’Italia si è impegnata a sostenere la protezione civile in Albania per €30 milioni.
A fine Dicembre, in occasione di un Consiglio dei Ministri, è stata annunciata dal Ministro della Difesa Niko Peleshi l’erogazione del prestito destinato alla protezione civile in Albania.
Lo stanziamento consentirà la creazione di un centro di coordinamento della protezione civile in Albania, strutture di soccorso e ricerca oltre all’acquisto di due elicotteri antincendio.
In tutte le prefetture verranno poi realizzate 12 sale operative collegate alla rete della protezione civile in Albania.
Il prestito permetterà anche l’acquisto di mezzi e attrezzature per i Vigili del Fuoco oltre ad uno specifico campo di addestramento.

Negli ultimi anni, specie nel 2021, l’Albania ha vissuto stagioni di incendi particolarmente gravi con la conseguente distruzione di migliaia di ettari.
Il 2022 non è stato fortunatamente così drammatico anche grazie al sostegno dei mezzi aerei offerti dalla Grecia ma in ogni caso il bilancio finale ha contato molte centinaia di ettari devastati dalle fiamme.
E’ bene comunque organizzarsi da parte della protezione civile in Albania anche perchè la situazione non potrà che peggiorare.
I Balcani sono infatti destinati a subire nel prossimo futuro temperature più elevate, estati più lunghe, piogge decisamente minori con un conseguente forte rischio di incendi boschivi.
L’estate del 2022 è stata una delle più calde degli ultimi anni con temperature che hanno superato i 33 gradi sin dall’inizio del mese di Giugno e che in svariate occasioni hanno raggiunto i 43 gradi.
La protezione civile in Albania deve pertanto prepararsi anche alla luce della flotta di elicotteri disponibili, attualmente a terra a causa di problemi ancora irrisolti con i contratti di manutenzione.