Forse bisognerebbe definirla l’archeo-metropolitana di Salonicco visto che in 9,6 km attraversa tesori archeologici unici.
In effetti la metropolitana senza conducenti di Salonicco inaugurata lo scorso 30 Novembre consente ai viaggiatori di compiere un vero viaggio nel tempo.
Un viaggio in oltre duemila anni nel corso dei quali la città di Salonicco aveva subito razzie ed influenze culturali di Goti e Slavi, era divenuta centro di scambi commerciali prima di finire dominata dagli Ottomani ed unirsi poi alla Grecia ad inizi ‘900.
Lungo un percorso punteggiato dalle 13 stazioni della metropolitana è infatti possibile ammirare una basilica paleocristiana, un mercato bizantino, sistemi idrici e di drenaggio dell’antica Grecia, luoghi di sepoltura ricchi di gioielli ed una strada di epoca romana che si aggiungono agli oltre 300mila reperti archeologici rinvenuti nel corso dei 22 anni di lavori sotterranei della archeo-metropolitana di Salonicco.
Secondo il Ministero della Cultura della Grecia il progetto della archeo-metropolitana di Salonicco è stato “la più grande opera di salvezza” mai realizzata nel Paese
In base alle previsioni iniziali la rete ferroviaria sotterranea urbana avrebbe dovuto essere completata entro il 2012 ma il ritrovamento di innumerevoli reperti archeologici aveva complicato molto i lavori della metropolitana di Salonicco che aveva visto archeologi ed ingegneri collaborare anche per la realizzazione delle gallerie.
Queste ultime infatti, per la massima tutela dei siti e tesori archeologici rinvenuti in superficie, sono state realizzate da Salini Impregilo a profondità superiori a 20 m mentre le stazioni della metropolitana avevano subito per gli stessi motivi una nuova progettazione da parte degli architetti.
Quest’ultimo è stato proprio il caso della stazione Demokratias, oggetto di un avanzamento di una decina di metri rispetto alla progettazione iniziale per via del reperimento di un muro di epoca bizantina.
Salini Impregilo poi, determinata a mantenere nei rispettivi siti i tesori archeologici venuti alla luce, aveva elaborato una soluzione mai ideata precedentemente e cioè quella di realizzare le stazioni della metropolitana di Salonicco proprio intorno agli stessi.
Il Ministero della Cultura ha giustamente definito il progetto della archeo-metropolitana di Salonicco come “la più grande opera di salvezza” mai realizzata in Grecia.
Oggettivamente la migliore risposta a quanti avevano aspramente criticato le impegnative operazioni determinate dalla scoperta di innumerevoli ed inaspettati tesori e siti archeologici che avevano portato i costi della metropolitana ad €3 miliardi.
La profondità delle gallerie della metropolitana di Salonicco è stata dettata dalla necessità di salvaguardare gli strati superiori di terreno nel quale sono stati rinvenuti circa 300mila reperti archeologici oltre a svariate lastre di marmo della via romana decumanus maximus.
Tutti fattori che hanno inciso pesantemente anche sulle tempistiche dell’opera che oltretutto ha visto archeologi ed ingegneri impegnati senza tregua nella prevenzione dei possibili danni determinati dall’utilizzo di due frese meccaniche a piena sezione oltre che nella classificazione dei reperti archeologici della città di Salonicco che per due decenni è stata la più grande opera pubblica della Grecia.
Fondata nel 315 a.C. da Cassandro re di Macedonia, la seconda città della Grecia ha nascosto nel suo ventre per oltre due millenni tesori archeologici venuti alla luce solo nel corso dei 22 anni di lavori per la realizzazione della prima linea della metropolitana di Salonicco.
Tesori archeologici mai visti prima, molti dei quali sono esposti nelle stazioni di questa archeo-metropolitana che per la città e la Grecia tutta rappresenta un modello di mobilità sostenibile ed estremamente efficace.
In effetti con un tempo di percorrenza per l’intera linea di 17 minuti ed una frequenza di treni ogni 90 secondi la metropolitana di Salonicco sarà in grado di ridurre quotidianamente il traffico cittadino di ben 60mila autoveicoliveicoli e di trasportare oltre 18mila passaggeri all’ora.
Come correttamente sottolineato dal Ministro dei Trasporti Christos Staikouras la metropolitana di Salonicco integra felicemente infrastrutture moderne e tesori di siti archeologici scoperti recentemente offrendo in tal modo un mix unico di moderno ed antico.
Un risultato splendido ottenuto dopo aver affrontato una vera “battaglia su più fronti” come dichiarato dal Ministro della Cultura Lina Mendoni che ha anche sottolineato il compito estremamente complesso e difficile dovuto alla presenza di numerosi siti con centinaia di migliaia di reperti.
In alcuni casi l’importanza storica di questi ultimi è tale che alcune stazioni sono state dichiarate “ad elevato rischio archeologico” come nel caso di Demokratias, Venizelos ed Aghia Sofia.
L’archeo-metropolitana di Salonicco percorre attualmente un solo tracciato di 9,6 km proprio per le difficoltà e complessità affrontate sotto il profilo ingegneristico.
Problemi estremamente complessiche non sono riusciti ad evitare numerose lamentele causate dalla portata della rete giudicata limitata.
Una sua esetnsione è stata comunque prevista per connettere Salonicco all’aeroporto e dovrebbe essere realizzata entro i prossimi 15 anni.
Le imprese italiane Salini Impregilo e Webuild, quest’ultima presente in Grecia dagli anni ’50, hanno contribuito in maniera determinante alla realizzazione della metropolitana di Salonicco ed alla salvaguardia dei reperti archeologici venuti alla luce
Le 13 stazioni della metropolitana di Salonicco sono diventate archeo-stazioni in quanto ospitano ed espongono tesori archeologici destinati in ogni caso a crescere numericamente per il piacere del pubblico non appena i lavori della seconda linea saranno terminati nel 2025.
L’archeo-metropolitana senza conducenti di Salonicco è stata realizzata dall’italiana Webuild, che recentemente ha firmato il contratto per il Suburban Rail Loop East di Melborne, unitamente alla greca Aktor e ad Hitachi.
L’impresa italiana Webuild, che ha una presenza storica in Grecia sin dagli anni ’50, si era precedentemente impegnata in grandi opere quali il centro polifunzionale ed una tratta della metropolitana di Atene oltre al sistema tramviario per le Olimpiadi del 2004 prima di affrontare i lavori estremamente delicati dell’archeo-metropolitana di Salonicco.
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