Domenica scorsa hanno avuto luogo le elezioni parlamentari in Kosovo, le prime regolari dall’indipendenza ottenuta nel 2008.
La maggioranza relativa è andata al Movimento Vetevendosje od Autodeterminazione di sinistra nazionalista, la formazione politica del premier Albin Kurti che a queste elezioni in Kosovo ha ottenuto il 41,9% dei suffragi.
Un risultato comunque ben lontano da quello conseguito alle elezioni parlamentari del 2021 e probabilmente determinato dalla bassa affluenza alle urne che non consentirà più a Vetevendosje di governare facilmente il Kosovo con l’appoggio di formazioni minori quali rom e bosniaci.
Si profila ardua una maggioranza di Governo per il Kosovo
Secondo alcuni analisti esperti dell’area del Balcani per Albin Kurti sarà estremamente difficile se non addirittura impossibile dare vita ad un Governo visto l’esito delle elezioni parlamentari appena svoltesi in Kosovo.
Avendo infatti attaccato tutte le forze politiche nel corso della campagna elettorale e sostenuto che avrebbe governato il Kosovo da solo, sarà ora ben difficile per Kurti stabilire compromessi e trovare alleati.
Nonostante abbia mancato la maggioranza assoluta a quest’ultima tornata di elezioni, il premier uscente si è comunque dichiarato fiducioso di poter dar vita ad un nuovo e stabile Governo per il Kosovo.
Molto intensa la campagna per queste ultime elezioni parlamentari che in ogni caso determineranno il nuovo Governo per i prossimi cinque anni e Pristina, capitale del Kosovo, è risultata satura in ogni dove di manifesti di politici sorridenti e di slogan accattivanti nel tentativo di raccogliere fino all’ultimo giorno i consensi dei cittadini.
I protagonisti delle elezioni in Kosovo
I protagonisti della sfida rappresentata da queste ultime elezioni parlamentari in Kosovo sono stati da una parte la Lega Democratica del Kosovo ed il Partito Democratico del Kosovo che sin dal 2008 si sono alternati alla guida del Paese ed il Movimento Vetevendosje od Autodeterminazione di sinistra nazionalista che ha espresso per ben due mandati il premier Albin Kurti.
Nel 2021 Albin Kurti è stato confermato con oltre il 50% delle preferenze alle elezioni anticipate.
Il Governo uscente da lui guidato è stato comunque l’unico dalla dichiarazione di indipendenza del Kosovo a giungere alla fine naturale del mandato.
In Kosovo vi sono oltre 120mila serbi che hanno mai accettato l’indipendenza del 2008, peraltro fortemente promossa dagli Usa, tanto quanto Belgrado che l’ha mai riconosciuta.
A rappresentarli in questa tornata elettorale vi erano sei formazioni politiche alle quali andranno metà dei 20 seggi, su complessivi 120, destinati alle minoranze.
Sempre in tema di voto è interessante sottolineare che la legge vigente prevede per le elezioni parlamentari, cioè il rinnovo dell’Assemblea della Repubblica del Kosovo, una soglia di sbarramento al 5% non applicata per le minoranze ed un sistema proporzionale con voto di preferenza.
Le elezioni parlamentari hanno avuto luogo in una situazione di persistente stallo circa la normalizzazione dei rapporti del Kosovo con la Serbia, questione di estrema rilevanza per l’eventuale integrazione europea di Belgrado e Pristina.
Nelle ultime ore, a conferma del raffreddamento dei rapporti con gli Usa maturato con i Governi del premier Kurti, l’inviato speciale di Washington Richard Grenell ha avuto modo di giudicare i rapporti tra Usa e Kosovo come “mai stati ad un livello più basso”.
Alle elezioni parlamentari hanno partecipato ben 28 formazioni politiche ed oltre due milioni di cittadini del Kosovo tra residenti ed espatriati hanno avuto diritto al voto ma l’affluenza alle urne è stata del 40% circa, decisamente bassa specie rispetto a quattro anni fa quando aveva raggiunto il 48,8%.
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