La società serba Fintel Energija del gruppo italiano Fintel Energia ha siglato un accordo con il produttore cinese Zhejiang Windey finalizzato a consegna e manutenzione di 112 turbine da 7,7 MW ciascuna per il progetto del parco eolico Maestrale Ring da 854 MW nella città di Subotica, in Serbia.
Il contratto con il produttore cinese Zhejiang Windey, impresa statale che fornisce soluzioni customizzate di energia eolica, implica anche un accordo decennale di assistenza e manutenzione.
Il progetto elaborato da Fintel Energija renderà il parco eolico Maestrale Ring “il più grande realizzato su terraferma in tutto il continente europeo”.
Fintel Energija aveva sottoscritto ad inizio anno, sempre con Zhejiang Windey, analoghi contratti per la consegna, l’assemblaggio e la manutenzione di numerosi progetti di parchi eolici in Serbia con una capacità complessiva di 110 MW.
Zhejiang Windey, oltre a fornire soluzioni finalizzate alla realizzazione di parchi eolici, è da anni impegnato nel settore con particolare riguardo a ricerca, progettazione, funzionamento e manutenzione di turbine.
La società serba Fintel Energija è parte integrante del gruppo italiano Fintel Energia.
Il progetto cinese del parco eolico Maestrale Ring non è comunque una novità per quanti prestino attenzione alla progressiva penetrazione cinese nei Balcani visto che gli interessi cinesi in Europa sud orientale ed in Serbia in particolare sono sempre più forti e datati, risalendo addirittura al 2013.
In quell’anno era stata infatti presentata la One Belt and One Road Initiative, successivamente divenuta Belt and Road Initiative, una strategia di sviluppo che avrebbe condotto la Cina ad investire centinaia di miliardi di euro in alcuni continenti, con particolare attenzione verso progetti di infrastrutture di trasporto, energia, ferro ed acciaio, nel tentativo di rafforzare il proprio ruolo negli affari globali.
La Serbia, cruciale per la penetrazione cinese nei Balcani, è da lungo tempo tra i Paesi dell’Europa sud orientale ad aver richiamato la maggior parte degli investimenti del Paese asiatico benchè comunque tutti i Paesi dell’area balcanica, Albania, Bosnia Erzegovina, Kosovo, Macedonia del Nord e Montenegro, rientrino pur se in differente misura nell’ambito della strategia espansionistica cinese.
Una strategia precisa sempre basata sull’utilizzo delle altrui debolezze, il controllo dei settori critici e la connessione dell’area sviluppando una rete di partner interessati ad incrementare l’influenza della Cina.
La penetrazione cinese nei Balcani ed in Serbia in particolare si basa su una serie di progetti rilevanti quali, ad esempio, la modernizzazione della rete stradale serba iniziata nel 2016 con la realizzazione del ponte Mihajlo Pupin a Belgrado e nella costruzione di sezioni della parte autostradale dei Corridoi paneuropei X e del cosiddetto Corridoio XI.
Tutte realizzazioni finanziate dalla Exim Bank of China come anche nel caso del progetto principale in assoluto e cioè la modernizzazione della centrale termoelettrica di Kostolac, finanziata sempre dallo stesso istituto bancario cinese nel 2012, che include l’ampliamento della miniera di carbone di Drmno essenziale per la centrale, la costruzione di un molo e di un collegamento ferroviario dedicato.
Trattandosi di una realtà complessa ed articolata visto che riguarda direttamente svariati Paesi di una area comunque di estrema rilevanza, ci riserviamo di riprendere e sviluppare il tema della penetrazione cinese nei Balcani con una specifica analisi ad hoc.