La Grecia introduce oltre alla tassa sul clima anche la tassa di accesso per i crocieristi diretti a Santorini e Mykonos.
Per combattere turismo di massa e sovraffollamento turistico specie di crocieristi la Grecia ha introdotto la entrance fee, una sorta di tassa di accesso per le isole di Santorini e Mykonos della quale avevamo già parlato in un precedente articolo (vedi link: Grecia, aumenti per la tassa sul clima ex tassa di soggiorno).
Lo scopo della tassa di accesso imposta dalla Grecia è generare nuove entrate da destinare ad iniziative a favore del turismo sostenibile, contrastare il sovraffollamento turistico riducendone la pressione sulle infrastrutture locali.
In linea con una tendenza diffusa in Europa e nella speranza di meglio gestire il turismo di massa che talvolta degenera in vero e proprio sovraffollamento turistico, la tassa di accesso alle isole della Grecia sarà modulata in misura variabile in relazione a stagione e porti di destinazione dei crocieristi.
Il turismo di massa, che in alcuni periodi dell’anno diviene sovraffollamento turistico, non è un problema nuovo per la Grecia.
Basti pensare infatti che per le visite dell’Acropoli di Atene è stato fissato sin dal 2023 un limite massimo giornaliero di 20mila persone.
La tassa di accesso per crocieristi diretti a Santorini e Mykonos
Per isole della Grecia come Santorini e Mykonos, con una popolazione di 15mila residenti, la gestione del turismo di massa è da tempo una priorità a fronte di un numero annuo di circa due milioni di vacanzieri.
La tassa di accesso di €20 cad. da Giugno a Settembre a carico dei crocieristi è stata la risposta più semplice e le autorità della Grecia inizieranno ad applicarla dal 21 Luglio prossimo.
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