L’italiano Anthony Norman Albanese è il primo PM australiano a vincere un secondo mandato consecutivo in due decenni.
Il leader del Labor Party australiano è quindi un vero campione in termini di risultati visto che oltre ad essere a capo dei laburisti è l’unico caso di Primo Ministro a conseguire in Australia un secondo mandato triennale consecutivo in due decenni.
Un successo particolarmente significativo se si considera poi la sorprendente vittoria della forza politica laburista in un contesto elettorale non facile come quello australiano caratterizzato anche dalla crisi del costo della vita.
Ma Anthony Norman Albanese, Primo Ministro uscente e riconfermato per il Labor Party australiano, è riuscito a fare ciò che ben pochi potevano immaginare e cioè non solo ottenere una maggioranza parlamentare inaspettatamente ampia ma far perdere addirittura il seggio a Peter Dutton, leader del conservatore Liberal Party.
L’effetto Trump ha comunque influito sulla vittoria dell’italiano a capo del Labor Party d’Australia
Prima della vittoria elettorale Anthony Norman Albanese in un comizio a Sydney si era rivolto con forza e determinazione ai sostenitori laburisti sostenendo di non voler assolutamente mendicare, prendere in prestito, copiare o trarre ispirazioni politiche dall’estero ma bensì trovare la forza necessaria esclusivamente dai valori locali e dal popolo australiano.
Parole che peraltro avevano già trovato conferma nell’operato di Anthony Norman Albanese quando in qualità di Primo Ministro australiano aveva mostrato fermezza ed autorevolezza nei confronti degli Usa.
Infatti in questo periodo di gravi turbolenze commerciali il leader del Labor Party australiano aveva risposto con decisione a Trump facendogli così sospendere i dazi che l’amministrazione Usa voleva imporre al Governo di Canberra.
La vittoria secca dei laburisti in Australia è certamente da attribuire all’acume, abilità ed intelligenza di Anthony Norman Albanese benchè in ogni caso l’effetto Trump abbia oggettivamente favorito l’affermazione sua e quella del Labor Party.
In altre parole un caso analogo a quello delle elezioni tenutesi recentemente in Canada dove il Liberal Party, di sinistra e da tempo in difficoltà, ha prevalso con una vittoria schiacciante sui Conservatori di Pierre Poilievre, una palese reazione nei confronti non solo delle minacce di dazi ma addirittura di annessione da parte di Trump.
Benchè l’Australia non abbia subito tali minacce alla sua sovranità i risultati delle elezioni svoltesi in entrambi i Paesi sottolineano la nefasta influenza di Trump nella politica interna anche degli alleati degli Usa più datati.
L’esito della tornata elettorale australiana è quindi da interpretare come un deciso rifiuto all’approccio ideologico dell’oppositore Dutton in “stile” Trump, un approccio talvolta apparentemente privo di proposte politiche a sostegno.
Al contrario, il successo plateale di Anthony Norman Albanese è la diretta conseguenza della fiducia che gli elettori australiani hanno dimostrato ad esempio nei confronti dei suoi programmi tesi ad affrontare temi drammaticamente pressanti quali l’elevato costo della vita piuttosto che il cambiamento climatico.
In merito a quest’ultimo punto ed a differenza della nuova amministrazione Usa che persistite con attacchi continui nei confronti di agenzie di ricerca ed ambientali, Anthony Norman Albanese ha sempre sostenuto con determinazione e costanza il proprio impegno per l’azione sul clima.
A questo proposito infatti aveva già precedentemente avuto modo di prendere posizione per la tassazione del carbonio entrata in vigore in Australia con l’appoggio dell’intero Labor Party nel 2011 con l’introduzione del Clean Energy Act.
In merito alle energie rinnovabili Anthony Norman Albanese ha avuto modo di esprimersi più volte sostenendone la diffusione e dichiarando che costituivano il futuro a lungo termine dell’Australia.
Da considerare anche il mutato impegno da parte dell’italiano alla guida del Labor Party d’Australia nel contenimento di costo della vita, riduzione del peso fiscale, prezzo dei medicinali oltre che per l’edificazione di oltre un milione di abitazioni per tamponare la crisi immobiliare.
La crisi del mercato immobiliare australiano, cavallo di battaglia per Anthony Norman Albanese ed il Labor Party
Un problema quest’ultimo di estrema rilevanza per gli australiani che da tempo si trovano ad affrontare una grave crisi abitativa stretti in una morsa costituita da continui incrementi dei canoni di locazione, prezzi astronomici degli immobili e totale assenza di edilizia popolare.
Un sondaggio del 2023 di Demographia International Housing Affordability indicava la metropoli australiana di Sydney come il secondo centro urbano in assoluto meno conveniente a livello globale per l’acquisto di un immobile.
Le cause della crisi immobiliare australiana sono da ricercare nella rapida crescita della popolazione alla quale peraltro non ha corrisposto alcuna programmazione edilizia equilibrata oltre che nelle restrittive leggi urbanistiche di Canberra che impediscono l’urbanizzazione nelle grandi città.
La densità abitativa di centri quali Sydney e Melbourne, qualora li si compari con equivalenti metropoli a livello globale, è infatti decisamente bassa, fattore da attribuire esclusivamente ai vincoli imposti dalla burocrazia australiana.
L’impegno dei laburisti di Anthony Norman Albanese per risolvere la grave crisi abitativa australiana
Sulla base di questi presupposti una parte significativa della campagna elettorale del Labor Party di Anthony Norman Albanese è stata quindi dedicata alle difficoltà che incontrano gli acquirenti della prima casa.
Nei loro confronti, in caso di vittoria, i laburisti si erano impegnati con determinazione ad investire Au$10 miliardi per la costruzione di 10mila immobili destinati esclusivamente ad acquirenti di prima casa oltre a garantire loro l’accesso con solo il 5% di acconto sul mutuo.
Per normalizzare una situazione delicata e complessa il Labor Party si era poi anche impegnato a vietare per un biennio l’acquisto di proprietà immobiliari da parte di stranieri e residenti temporanei.
L’elevato costo della vita, un altro problema della società australiana
Per aiutare le famiglie ad affrontare l’elevato costo della vita in Australia i laburisti si erano impegnati in campagna elettorale promettendo ingenti investimenti oltre alla messa al bando delle speculazioni dei prezzi nei supermercati che sarebbero stati soggetti a verifica sistematica per evitare eccessi ingiustificati.
Un ulteriore aiuto garantito dal Labor Party di Anthony Norman Albanese nella lotta al caro vita è stata la riduzione di Au$150 delle bollette dell’energia elettrica di piccole imprese e famiglie pari ad un abbassamento dei costi energetici di circa Au$1,8milioni.
Il tutto accompagnato da una leggera riduzione della pressione fiscale nel corso dei prossimi due anni.
L’attenzione dei laburisti per ambulatori e centri d’infanzia da realizzare in Australia
L’italiano Anthony Norman Albanese non ha mancato durante la campagna elettorale di impegnare il Labor Party anche per quanto riguarda la realizzazione nell’immediato futuro di numerose decine di ambulatori di pronto soccorso in tutto il Paese con un investimento di Au$650 milioni.
Nei prossimi quattro anni verranno poi ampliati od edificati in Australia circa 160 asili nido attraverso un fondo apposito che verrà finanziato nella misura di Au$1 miliardo.
La vittoria epocale dell’italiano Anthony Norman Albanese potrebbe determinare per i laburisti e per l’Australia una nuova era di stabilità politica
Il cambio di leadership che ha caratterizzato lo scenario politico australiano dall’inizio del nuovo millennio potrebbe infatti volgere alla conclusione proprio a fronte del doppio eclatante risultato ottenuto dall’italiano leader del Labor Party.
Anthony Norman Albanese infatti non solo ha portato alla vittoria la sua forza politica ma, lo ribadiamo nuovamente, è l’unico esempio di Primo Ministro a conseguire in Australia un secondo mandato consecutivo in due decenni.
Negli ultimi 18 anni l’Australia ha avuto ben sei differenti Primi Ministri la cui sostituzione ha generalmente fatto seguito alle periodiche tornate elettorali ma questa volta la grande vittoria di Anthony Norman Albanese e del Labor Party potrebbe non solo dar vita ad una maggioranza forte e stabile ma anche estendere ben oltre il quasi abituale triennio la sua presenza alla guida del Governo di Canberra.
Lo storico secondo mandato dell’esponente del Labor Party australiano si accompagna infatti ad almeno 85 seggi ottenuti nella Lower House, la Camera Bassa composta da 85 seggi mentre il Liberal Party ne conseguirebbe soltanto 37.
E’ proprio alla luce del secondo mandato di Anthony Norman Albanese oltre che dei numeri sopra esposti che è legittimo ipotizzare una lunga permanenza, sua e dei laburisti, alla guida dell’Australia.
Per l’italiano Anthony Norman Albanese quindi un’opportunità unica di forgiare la politica australiana ad immagine sua e del Labor Party, un qualcosa di assolutamente nuovo per il Paese sin dai tempi lontani di John Howard.
L’ascesa di Anthony Norman Albanese nel panorama politico australiano
Ma chi è l’italiano leader laburista e Primo Ministro vincitore in Australia di un secondo mandato triennale consecutivo?
Nato nel 1963 nel quartiere di Darlinghurst di Sydney, Anthony Norman Albanese è cresciuto in precaria situazione economica in una casa popolare del sobborgo di Camperdown con la madre ed i nonni materni.
Dopo gli studi al St. Mary’s Cathedral College Anthony Norman Albanese si iscrive al Labor Party a soli 16 anni ed al termine della facoltà universitaria di Economia inizia a lavorare nel 1984 per l’allora Ministro australiano Tom Uren.
Risale al 1996 la prima elezione di Anthony Norman Albanese al Parlamento di Canberra
L’attuale Primo Ministro è un esponente politico di lungo corso visto che la sua prima elezione nel Labor Party australiano per il New South Wales risale a quasi 30 anni fa.
Sin dai primi passi la sua linea politica è stata comunque caratterizzata da un pensiero estremamente progressista e nel 2019 è stato scelto come esponente di spicco dei laburisti australiani.
Il leader del Labor Party australiano nonchè Primo Ministro è italiano da parte di padre, Carlo, originario di Barletta in Puglia, deceduto nel 2014 mentre l’origine irlandese della madre ha sempre portato Anthony Norman Albanese a definirsi “mezzo irlandese e mezzo italiano”.