Il mercato del lavoro in Croazia rimane problematico a causa di una ormai cronica carenza di manodopera.
La mancanza di lavoratori è infatti ormai tale che il Governo della Croazia sta rilasciando mensilmente circa 20mila permessi di lavoro a cittadini stranieri nel tentativo di tamponare una carenza di forza lavoro quasi drammatica.
Di questo ritmo la Croazia potrebbe rilasciare in due mesi la stessa quantità di permessi di lavoro rilasciati nello stesso periodo del 2023, infatti a fine Luglio ne erano stati emessi complessivamente 132mila.
Ad inizio anno nella sola città di Zagabria e relativa Contea sono stati rilasciati oltre 17mila permessi di lavoro.
Intanto il Ministero dell’Interno della Croazia ha prorogato 32mila permessi di lavoro e cioè il 78% di quelli concessi lo scorso anno mentre per quanto riguarda il mercato del lavoro stagionale non solo non è stata rilevata alcuna carenza di manodopera ma sorprendentemente addirittura un aumento a fronte del rilascio di 15mila permessi.
La carenza di manodopera che affligge il mercato del lavoro in Croazia può essere risolta con idonei aumenti salariali
In un incontro con i rappresentanti della Association of Foreign Investors in Croazia il Presidente Zoran Milanović ha recentemente espresso l’opinione che i lavoratori meritino salari più alti sottolineando che la mancanza di forza lavoro in Croazia non possa essere affrontata solo facendo affidamento sui lavoratori stranieri.
A tale proposito nel 2021 la Croazia aveva poco più di 80mila lavoratori stranieri, numero che nel 2022 è cresciuto fino ad oltre le 120mila unità per poi superare le 170mila nel 2023.
Quest’anno la Croazia prevede quasi 200mila domande di permessi di lavoro per maestranze straniere.
La crescente mancanza di forza lavoro della Croazia si somma a precedenti difficoltà non superate
La condizione del mercato del lavoro in Croazia è fonte di notevole preoccupazione per le prospettive di crescita a medio termine del Paese anche per via di due fattori che contribuiscono a peggiorare il tutto e cioè l’invecchiamento della popolazione e l’emigrazione netta.
Circa il primo punto, peraltro poco conosciuto, è un dato di fatto che la popolazione della Croazia stia invecchiando ad un ritmo ben più veloce rispetto alla media europea e le previsioni indicano che entro il 2050 circa il 30% della popolazione avrà 65 anni e più.
Sulla base dei rapporti della Commissione europea il tasso di dipendenza degli anziani in Croazia, già peraltro superiore alla media, potrebbe raggiungere il 45% entro il 2030.
Un ulteriore elemento di rischio a medio termine per l’economia in generale e per il mercato del lavoro della Croazia in particolare che, unitamente al calo della natalità, aggrava i fattori di attrazione del Paese.
Da sottolineare poi che nell’ultimo decennio la Croazia è stata impoverita da ondate di emigrazione che le hanno causato perdite di competenze determinanti.
Come non bastasse, il tasso di povertà tra gli anziani risulta essere uno dei più alti tra i Paesi europei con la maggior parte di loro impossibilitata a permettersi assistenza a lungo termine senza un sostegno pubblico.
In merito al secondo punto, è significativo il dato più recente circa l’emigrazione.
Dai dati ufficiali risulta infatti che nel 2023 ben 39.218 cittadini abbiano lasciato la Croazia mentre 69.396 vi si siano trasferite determinando in tal modo un saldo positivo di 30.178.
Tuttavia ed a prescindere dai dati inerenti al 2023 il numero totale della forza lavoro in Croazia non può che risentire di tendenze strutturali come l’invecchiamento ed i modelli migratori.
Invecchiamento e modelli migratori hanno comunque acutizzato nel mercato del lavoro in Croazia la mancanza di manodopera mentre le carenze nel sistema di istruzione ed apprendimento degli adulti ostacolano aggiornamento e riqualificazione professionale.
Sempre per quanto riguarda il mercato del lavoro in Croazia la quota di aziende che segnalano difficoltà nel ricoprire posizioni aperte è superiore del 50% rispetto alla media dei Paesi dell’Europa centrale ed orientale.
Questo problema è determinato sia dalla carenza di manodopera che di competenze richieste.
La mancanza di lavoratori è poi fortemente incrementata dalla discrepanza fra competenze benchè in assenza di attrito nell’offerta qualsiasi carenza di forza lavoro possa essere soddisfatta aumentando i salari.
In altre parole, pur a fronte di una effettiva disponibilità ad aumentare gli stipendi, può capitare che discrepanza fra competenze e scarsa mobilità peggiorino la mancanza di manodopera impedendo di fatto alle imprese di soddisfare le loro richieste.
Pare che questo sia il caso della Croazia dove la quota di cittadini con istruzione terziaria risulta sostanzialmente inferiore alla media europea.
A conferma di ciò i dati relativi al mercato del lavoro mostrano che in Croazia la quota di lavoratori in occupazioni poco qualificate sia nettamente superiore alla media europea, quota peraltro aumentata dopo il 2020.
Nuove regole di assunzione flessibili per affrontare la carenza di forza lavoro in Croazia
Per aumentare la flessibilità del mercato del lavoro e renderlo reattivo nei confronti delle richieste, il Governo della Croazia ha presentato recentemente alcuni emendamenti alla legge sui cittadini stranieri anche a fronte di numeri decisamente elevati di iscrizioni al Croatian Pension Insurance Institute.
Questo a fronte di sensibili aumenti di lavoratori stranieri in ingresso in Croazia, precisamente 11mila da Paesi Ue e ben 132mila extra Ue.
Le nuove misure indirizzate al sostegno del mercato del lavoro in Croazia prevedono il rilascio di permessi di soggiorno e di lavoro fino a tre anni mentre i permessi di lavoro stagionali avrebbero validità fino a nove mesi.
I settori in Croazia in cui la mancanza di forza lavoro è particolarmente grave
Il rapporto EURES 2023 su mancanza/eccedenza di manodopera ha evidenziato i settori in cui il mercato del lavoro della Croazia sta affrontando le problematiche più acute.
I settori più colpiti da carenza di manodopera includono edilizia, artigianato e commercio qualificati, produzione alimentare, ospitalità e tecnologia informatica.
Per entrare nel dettaglio il recente rapporto della European Labour Authority sul mercato del lavoro ha elencato una trentina di settori particolarmente coinvolti dalla carenza di manodopera.
A quanto risulta il mercato del lavoro in Croazia soffre di mancanza di manodopera in numerosi settori e le figure maggiormente ricercate sono operai edili, operatori di gru, autisti di veicoli pesanti, elettricisti ed installatori di linee elettriche, meccanici ed operatori di macchine utensili, saldatori, idraulici e carpentieri, programmatori di applicazioni, chef e relativi preparatori di cibi.
Ma la carenza di forza lavoro in Croazia ha colpito anche settori quali l’assistenza sociale ed il sanitario, dove complessivamente vi è necessità di circa 37mila operatori, oltre a quello dell’istruzione carente di circa 33mila figure professionali.
Al terzo posto per carenza di manodopera vi è l’industria manifatturiera con ben 29mila posti di lavoro disponibili.
La contraddizione in termini del mercato del lavoro rilevata dall’ufficio di statistica
Nello scorso mese di Maggio l’Employment Statistics (CES) della Croazia ha rilevato una sorprendente contraddizione in termini e cioè ben 125mila posti di lavoro vacanti a fronte di circa 88mila disoccupati.
L’unica motivazione di tale squilibrio del mercato del lavoro può essere quella di retribuzioni troppo basse come peraltro indicata dal Presidente della Croazia Zoran Milanović nell’incontro avuto con i rappresentanti della Association of Foreign Investors.
Nel tentativo di fronteggiare la carenza di manodopera in Croazia è stato riassunto il 30% degli ex lavoratori ormai in pensione
Secondo Boris Vujčić, Governatore della Croatian National Bank, il mercato del lavoro in Croazia è da tempo caratterizzato da una costante carenza di manodopera da attribuire alla contrazione di popolazione in età lavorativa e tale mancanza di forza lavoro può essere sanata non solo attraverso lavoratori stranieri ma anche assumendo part-time quelli già in pensione.
In merito a quest’ultimo punto recenti dati statistici indicano che i pensionati rientrati a vario titolo nel mercato del lavoro della Croazia siano circa 30mila.
Eppure, nonostante questa estrema risorsa per sopperire in qualche maniera alla carenza di forza lavoro che la attanaglia da anni e malgrado gli oltre 100mila stranieri impiegati professionalmente nel Paese, la Croazia registra un tasso di lavoratori altamente specializzati non superiore all’1%.
Su come aumentare questa presenza fortemente qualificata ed attrarre nel mercato del lavoro della Croazia lavoratori stranieri con competenze di livello elevato, ormai un obiettivo nazionale, il Segretario di Stato del Ministero del Lavoro Ivan Vidiš ritiene che un primo passo sia il cambiamento della legge sugli stranieri.
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