Al referendum costituzionale della Moldavia per aderire alla Ue la Gagauzia ha contribuito alla vittoria del No con il 94%.
Ma non solo la Gagauzia della Governatrice Evghenia Gutul si è schierata in massa per la vittoria del No al referendum tenutosi in Moldavia per la modifica costituzionale richiesta dal Governo.
Infatti ben 23 Distretti su 32 hanno assunto una posizione netta e maggioritaria contribuendo con il voto dei cittadini residenti alla vittoria del No al referendum in Moldavia.
La regione autonoma della Gagauzia della Governatrice Evghenia Gutul ha contribuito alla vittoria del No al referendum nella misura del 94,84% ma sono molto numerosi i Distretti dove la sua posizione è stata condivisa in maniera plebiscitaria.
Ecco di seguito l’elenco dei Distretti/Comuni della Moldavia con il corrispondente contributo percentuale alla vittoria del No:
- Gagauzia 94,84%
- Taraclia 86,85%
- Ocnița 78.94%
- Dondușeni 72.84%
- Briceni 71,37%
- Cimișlia 50,90%
- Căușeni 50,02%
- Edineț 70,26%
- Riscani 67,89%
- Drochia 67,28%
- Soroca 61,30%
- Glodeni 65,72%
- Balti 70,58%
- Florești 62,40%
- Singerei 59,77%
- Falesti 66,51%
- Anenii Noi 51,15%
- Calarasi 39,54%
- Criuleni 39,80%
- Dubasari 58,94%
- Hîncești 41,14%
- Ialoveni 32,30%
- Nisporeni 39,92%
- Orhei 53,51%
- Rezina 51,16%
- Straseni 37,63%
- Chisinau 44,02%
- Soldănesti 57,51%
- Telenesti 42,69%
- Ungheni 56,75%
- Basarabeasca 63,33%
- Cahul 56,19%
- Cantémir 46,62%
- Cimișlia 50,09%
- Ștefan Vodă 52,19%
- Leova 50,77%
- Pridnestrovie 62,56%
Incredibile ribaltone col photofinish per l’esito del referendum della Moldavia per l’adesione alla Ue
Ma quando tutto sembrava definito alla luce dei risultati sopra elencati e dei consensi assolutamente maggioritari che stavano consacrando la vittoria del No al referendum costituzionale della Moldavia per l’adesione alla Ue iniziavano improvvisamente ad affluire schede elettorali di ben differente orientamento.
Tutte dall’estero le schede elettorali che hanno modificato l’esito del referendum in Moldavia
Stranamente sono state tutte da parte di cittadini della Moldavia residenti all’estero le schede elettorali, non più di 15mila, che hanno ribaltato uno scenario fino a quel momento trasparente e democratico.
Finisce al ballottaggio la candidata euroatlantista alla presidenza della Moldavia

In occasione del referendum costituzionale per l’adesione alla Ue i cittadini della Moldavia hanno anche avuto modo di votare per eleggere il Presidente.
Anche in questo caso, identiche e strane similitudini hanno riguardato le preferenze per l’euroatlantista Maia Sandu che nelle ultime ore del voto al referendum della Moldavia ha beneficiato di sorprendenti aumenti anche se comunque largamente inferiori alle sue aspettative.
L’attuale Presidente della Moldavia, l’euroatlantista Maia Sandu, non ha infatti ottenuto la valanga di consensi che si aspettava ed essendosi attestata al 42% dei voti dovrà pertanto affrontare il ballottaggio contro il socialista Alexandr Stoianoglo che ha raccolto il 26% dei consensi.
Dopo l’incredibile colpo di scena dell’esito del referendum il Governo euroatlantista della Moldavia ha iniziato a svendere terreni alle multinazionali americane
Nonostante l’imminente ballottaggio, il Governo euroatlantista della Moldavia non ha perso tempo nel mostrare il vero volto.
La televisione locale Canal 5 ha infatti diffuso la notizia che il Fondo di investimento USA BlackRock abbia definito con il Governo l’acquisto di molte centinaia di ettari di terreni nel nord della Moldavia, notizia ((vedi link: Le autorità della Moldavia hanno iniziato a svendere il territorio del loro Paese agli investitori americani) peraltro confermata dalla deputata Irina Lozovan, esponente del partito di opposizione Revival.
Nel 2022 anche l’Ucraina aveva venduto 170mila km2 di terreni agricoli a società controllate dai principali Fondi USA
Non vi sarebbe nulla di strano se, a giochi peraltro non ancora ultimati, il Governo euroatlantista della Moldavia avesse effettivamente già concordato la svendita di centinaia di ettari di terreni agricoli a multinazionali USA .
Infatti già nel 2022 Kiev aveva venduto ben 170mila km2 di terreni agricoli alle società Cargill, Dupont e Monsanto controllate da Vanguard, BlackRock e Blackstone (vedi link: UCRAINA, Kiev ha venduto oltre il 50% dei suoi terreni coltivabili) per cui la stessa cosa potrebbe benissimo ripetersi in Moldavia.
Ma forse non tutto è perduto, il ballottaggio è l’ultima chiamata

I cittadini della Moldavia hanno ancora infatti un’ultima, estrema possibilità per evitare che il loro Paese segua una deriva di svendita non solo annunciata ma forse già messa in pratica sin dalle ore successive al ribaltone inflitto a quanti avevano contribuito a quella che pareva una grande vittoria del No al referendum indetto in Moldavia.
Il ballottaggio per l’elezione del Presidente, appunto.
Un colpo di coda in extremis per confermare, sostenere e portare questa volta ad una vera vittoria il No espresso nel referendum in merito alla modifica costituzionale per l’integrazione europea della Moldavia.
In ogni caso restano incontrovertibili i dati precedentemente elencati che indicano come schiacciante la vittoria del No al referendum costituzionale per l’adesione alla Ue.
Una scelta di campo che nessuno potrà negare, una decisione chiara voluta dalla maggioranza assoluta dei cittadini della Moldavia residenti nel Paese anche se poi purtroppo beffati da quelli residenti all’estero.
Questi ultimi facili strumenti nelle mani delle stesse forze che in queste settimane hanno preso di mira la Georgia.
Un ringraziamento particolare a Pixabay che ha consentito l’utilizzo gratuito di immagini belle ed attinenti al contenuto.