Aumenti salariali e contratti di lavoro prolungati non hanno risolto gli annosi problemi del mercato del lavoro in Croazia.
La mancanza di lavoratori nella misura di almeno 70mila unità potrebbe pertanto mettere a rischio il settore turistico estivo, estremamente rilevante per l’economia della Croazia.
Pare infatti che la domanda di forza lavoro specialmente nel settore turistico stagionale estivo sia cresciuta in maniera esponenziale e che il mercato del lavoro in Croazia non sia assolutamente in grado di soddisfarla già per quanto concerne la prossima statione estiva.
La mancanza di forza lavoro in Croazia potrebbe mettere a rischio la stagione estiva
Eppure il Governo, già nel secondo semestre dello scorso anno, aveva dimostrato grande attenzione verso i problemi del mercato del lavoro in Croazia ed aveva rilasciato su base mensile una media di circa 20mila permessi di lavoro a cittadini stranieri.
Si tratta comunque di problemi di vecchia data rimasti irrisolti, basti pensare che nel 2022 il mercato del lavoro in Croazia era già in sofferenza non essendo in grado di soddisfare la carenza di manodopera stagionale per almeno 30mila posizioni.
Nel 2023 la domanda di forza lavoro in Croazia aveva subito poi una contrazione attestandosi a 21mila posizioni disponibili.
In crescita anche in Croazia la forza lavoro proveniente da Paesi asiatici
Negli anni passati il problema relativo alla mancanza di lavoratori in Croazia specie stagionali era stata risolta con forza lavoro proveniente dalla Bosnia Erzegovina ed ancora nel 2024 circa 38mila lavoratori provenienti da questo Paese confinante avevano contribuito a risolvere il problema relativo alle carenze di manodopera nel settore turistico stagionale della Croazia.
In merito a quest’ultimo punto, preso atto che la carenza di lavoratori non è un problema esclusivo del mercato del lavoro in Croazia, i Paesi asiatici sono divenuti da tempo una vera risorsa per la vicina Slovenia.
Come peraltro esaminato ampiamente in un precedente articolo (vedi link: Crisi di forza lavoro in Slovenia), Lubiana ha da alcuni anni stabilito un rapporto preferenziale con le Filippine, Paese con il quale erano in fase di definizione specifici accordi bilaterali focalizzati sulle esigenze di forza lavoro.
Al fine di garantire il miglior inserimento possibile nel Paese e nel mercato del lavoro, il Governo di Lubiana aveva posto particolare attenzione circa l’apprendimento della lingua già prima della partenza, una condizione determinante per la forza lavoro proveniente dalle Filippine.
Nei primi mesi dell’anno si è registrato dall’Asia un crescente afflusso di manodopera verso la Croazia
Negli ultimi mesi però i Paesi asiatici sono divenuti una risorsa talmente importante al punto che la maggior parte dei permessi di residenza e di lavoro in Croazia sono stati destinati a manodopera proveniente dal Nepal, divenuto rapidamente il secondo Paese a supplire alle carenza di Zagabria in merito a forza lavoro.
Parallelamente al Nepal anche Bangladesh, India e Filippine stanno contribuendo in termini di manodopera alle esigenze della Croazia ed in questi primi mesi del 2025 circa 28mila permessi di lavoro sono stati assegnati a soggetti provenienti dal primo Paese e circa 15mila dal secondo.
La maggior parte della forza lavoro proveniente da questi due Paesi è stata assorbita dai settori dell’edilizia e del turismo.
I recenti emendamenti del Governo della Croazia, anche in merito a residenza e lavoro, contenuti nell’Aliens Act
Il vice Primo Ministro e Ministro dell’Interno Davor Božinović ha recentemente presentato una bozza di proposta con emendamenti finalizzati all’introduzione di nuove regole alla legge in vigore dal Gennaio 2021 ma con particolare riferimento al mercato del lavoro in Croazia ed al crescente numero di domande di permessi di lavoro.
La bozza di proposta con emendamenti presentata dal vice Primo Ministro e Ministro dell’Interno è già stata approvata dal Governo e dovrà ora passare al vaglio del Parlamento della Croazia.
I permessi di lavoro emessi dalla Croazia nel 2024 sono stati ben 171mila con un fortissimo incremento rispetto al 2020 e la maggioranza riguardava l’edilizia (75.071), il settore ricettivo turistico (56.228), l’industria (16.149) ed il commercio (7.925).
Come risolvere il problema di carenza di forza lavoro stagionale in Croazia
Attrarre lavoratori dall’estero per ovviare alle esigenze stagionali è da lungo tempo una priorità per la Croazia che si è peraltro impegnata molto facilitando le procedure per il rilascio del visto di lavoro e di soggiorno anche in relazione ai crescenti flussi migratori da Nepal ed India.
Ipotesi valutate anche per protrarre la permanenza di manodopera straniera in Croazia sono state la concessione di incentivi in termini di migliori condizioni sia salariali che di trasporto ed abitative.
A proposito di retribuzioni è interessante sottolineare che a differenza dell’Italia in Croazia esiste per legge un salario minimo mensile che da Gennaio 2024 ammonta ad €840.
Attrarre forza lavoro straniera e consentire l’estensione della permanenza sono infatti elementi cruciali per il successo e la crescita economica della Croazia in particolare per quanto concerne i settori del turismo e dell’edilizia.
Solo offrendo salari competitivi e migliorando le condizioni di lavoro della manodopera stagionale incentivata in tal modo ad estendere la permanenza nel Paese la Croazia potrà non solo continuare a prosperare risolvendo il problema della periodica carenza di forza lavoro ma specialmente a crescere in maniera stabile.
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