Il relitto della nave ospedale italiana Po affondata dagli inglesi nel 1941 è meta di immersioni subacquee in Albania.
Rilevato soltanto nel 2005 nella baia di Valona da alcuni membri dell’International Association of Nitrox and Technical Divers nel corso di immersioni subacquee di natura archeologica nel sud dell’Albania, il relitto della nave ospedale italiana Po ha una storia drammatica ma al tempo stesso affascinante ed è divenuto meta per appassionati di scuba diving in Albania.
Immersioni subacquee in Albania, un potenziale sconosciuto
In Albania vi sono numerose località ideali anche per i meno esperti di scuba diving, ad esempio la zona antistante Porto Palermo, mentre per quanto riguarda immersioni subacquee finalizzate a reperti di varia natura nelle acque di Ksamil giacciono sei relitti di imbarcazioni militari affondate ad una profondità fra i 15 ed i 30 metri.
Le profondità dei mari Ionio ed Adriatico, rotte percorse per secoli dell’Africa settentrionale e dell’Impero Romano, celano poi innumerevoli sorprese per gli amanti del diving che nei fondali antistati l’Albania possono imbattersi in anfore e reperti dall’Età del Bronzo al secondo conflitto mondiale sino alla Guerra Fredda.
Basti pensare alle navi affondate nel corso degli ultimi due conflitti di cui la nave ospedale italiana Po è sicuramente uno dei maggiori elementi di attrazione per gli appassionati di immersioni subacquee in Albania.
Alle affascinanti attività di diving e snorkeling in Albania e delle località maggiormente indicate per queste pratiche sportive dedicheremo un articolo dettagliato indicante non solo le possibilità marine ma anche quelle lacustri che il Paese balcanico offre.
La nave ospedale italiana Po, dalla Trieste austro-ungarica a relitto meta di immersioni subacquee in Albania
La storia della nave ospedale italiana Po inizia tra il 1909 ed il 1911 quando, battezzata come Wien, era stata costruita insieme alla gemella Helouan nella Trieste austro-ungarica.
Nelle sue cabine poteva ospitare 300 persone suddivise fra prima, seconda e terza classe mentre la trasformazione del piroscafo in nave ospedale aveva avuto luogo successivamente e cioè nei primi mesi del 1916.
Al termine del primo conflitto mondiale il Wien era tornato al suo armatore precedente divenuto nel frattempo Società anonima di Navigazione Lloyd Triestino con la dissoluzione dell’Impero Austro-Ungarico.
Con il nome italianizzato Vienna la nave aveva iniziato ad operare nel 1921 per il Lloyd Triestino lungo la rotta Trieste-Venezia-Brindisi-Alessandria d’Egitto.
Poco prima della guerra di Etiopia il Vienna era stato requisito insieme all’unità gemella Helouan dalla Regia Marina e destinato al trasporto di feriti e malati da evacuare da Eritrea e Somalia.
Da sottolineare che le sei navi destinate al trasporto di feriti ed infermi, il Vienna e l’Helouan si erano infatti aggiunte ai piroscafi Cesarea, Aquileia, Gradisca e California, erano caratterizzate tutte da attrezzature estremamente sofisticate ed all’avanguardia per l’epoca come ad esempio i sistemi di condizionamento.
Nel 1936 il Vienna era stato restituito agli armatori del Lloyd Triestino e l’anno successivo era stato ribattezzato Po e destinato all’abituale uso civile.
Nell’imminenza dello scoppio del secondo conflitto mondiale il piroscafo Po era stato nuovamente requisito, iscritto nel ruolo del Naviglio Ausiliario Autonomo come nave ospedale e quindi ridipinto in base alle norme della Convenzione di Ginevra.
L’affondamento della nave ospedale italiana Po nelle acque dell’Albania meridionale
Al termine dell’estate del 1940 la nave ospedale italiana Po era stata la prima ad essere inviata in Albania per sgomberare gli ospedali dai malati, molti dei quali affetti da malaria.
Il 14 Marzo 1941 il piroscafo era giunto nella rada di Valona ed alla fonda a circa un miglio dalla costa era stata attaccata intorno alle ore 23.15 da cinque aerosiluranti inglesi Fairey Swordfish decollati dalla Grecia.
Nell’affondamento della nave erano perite 23 persone, di cui quattro crocerossine e venti marittimi, su complessive 240.
Le iniziative di scuba diving al relitto della nave ospedale italiana Po
Il relitto della nave ospedale italiana Po affondata dagli inglesi nel sud dell’Albania è oggettivamente un’occasione non frequente per gli amanti del diving sia per le sue buone condizioni di conservazione che per l’essere diventato un vero paradiso di vita sottomarina.
Oltretutto il relitto è considerato dagli appassionati di immersioni subacquee uno dei più affascinanti e di richiamo non solo dell’Albania ma dell’intero Mare Adriatico.
In Albania vi sono alcuni centri dedicati alle immersioni subacquee ed anche in relazione alla delicatezza del diving a relitti quali la nave ospedale italiana Po in un successivo articolo dedicato provvederemo a fornire ulteriori informazioni.
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