L’espansione dell’euro, a dir poco una vera iattura per svariati Paesi europei, continua anche nei Balcani.
Infatti nel mese di Gennaio la Banca Centrale del Kosovo ha dichiarato che tutti i futuri pagamenti dovranno essere effettuati in euro e che i dinari di Belgrado saranno pertanto definitivamente banditi a partire da inizio Febbraio.
Una decisione unilaterale che non potrà che causare conseguenze serie a quella parte della popolazione che al contrario riceve pagamenti in dinari di Belgrado, utilizzati infatti nelle aree a maggioranza serba per pagare pensioni ed assistenza sociale oltre a salari per istituzioni serbe come ospedali e scuole.
Pensioni e salari che i serbi del Kosovo vedono ora più che mai a rischio essendo appunto espressi in dinari di Belgrado.
Da anni la Serbia detiene proprie istituzioni in Kosovo al servizio della minoranza serba nel Paese.
Alle dichiarazioni ufficiali della Banca Nazionale del Kosovo hanno presto fatto seguito le prime azioni dirette contro l’utilizzo del denaro serbo con la polizia del Kosovo che ha sequestrato un veicolo Fiat che trasportava dinari di Belgrado insieme a quattro sacchi di posta.
La giustificazione ufficiale è stata l’esigenza di verifica circa la legalità del trasporto della valuta di Belgrado.
La notte del 3 Febbraio a Ugljare, vicino a Kosovo Polje, l’ufficio delle Poste serbe ha subito, come denunciato dall’Ufficio serbo per il Kosovo, distruzioni, atti vandalici e saccheggi.
Sempre secondo l’Ufficio serbo per il Kosovo quanto successo è strettamente connesso alla decisione di eliminare l’uso dei dinari di Belgrado in Kosovo con conseguenti pesanti ripercussioni sulla vita quotidiana della minoranza serba.
L’Ufficio serbo per il Kosovo ha stigmatizzato la spirale di violenza portata avanti contro la propria minoranza ed ha sollecitato la comunità internazionale ad azioni concrete a tutela della minoranza serba e delle sue proprietà.
Nei giorni immediatamente successivi sempre la polizia del Kosovo ha fatto irruzione nei locali delle autorità temporanee serbe nei Comuni di Dragas, Pec, Istok e Klina, tutte zone a maggioranza serba dove la popolazione riceve ed utilizza i dinari di Belgrado e non l’euro.
Come se non bastasse ad Osojan è stato chiuso il centro sanitario ed a Gorazdevac rimossa la bandiera serba.
La reazione, anche se pacifica, non si è però fatta attendere e difatti il 12 Febbraio molte migliaia di serbi con bandiere e striscioni hanno manifestato a Mitrovica (vedi link: manifestazione a Mitrovica) contro la decisione del Governo del Kosovo circa la messa fuori corso del dinaro.
Malgrado il Kosovo utilizzi l’euro dal 2002 le popolazioni delle zone settentrionali a maggioranza serba usano ancora adesso i dinari di Belgrado, valuta nazionale che la Serbia impiega per aiutare e sostenere la propria minoranza in Kosovo attraverso finanziamenti ufficiali a Comuni, società ed imprese pubbliche, asili, scuole primarie e secondarie nonché università pubbliche.
In merito al nuovo regolamento adottato, il Governatore della Banca Centrale del Kosovo lo ha dichiarato per nulla diretto contro la comunità serba ma bensì finalizzato a contrastare terrorismo e riciclaggio.
Ciononostante è convinzione diffusa che tali azioni unilaterali del Kosovo indirizzate nei confronti della comunità serba potrebbero contribuire ulteriormente all’aumento delle tensioni.