Il conflitto in Ucraina, iniziato nel mese di Febbraio 2022, pare aver determinato contraccolpi anche al traffico internazionale di stupefacenti che, inizialmente interrottosi a causa della militarizzazione di intere aree dell’est europa, ha successivamente ripreso vigore grazie a nuove rotte della droga, questa volta nei Balcani.
Ciò è quanto emerge dal rapporto del Global Initiative Against Transnational Organized Crime (vedi link: Global Initiative Against Transnational Organized Crime) e che, pubblicato nel mese di Luglio scorso, sottolinea l’evolversi delle nuove rotte della droga nei Balcani a fronte dell’atrofizzazione di quelle tradizionali.
I flussi di stupefacenti quali cocaina, eroina, cannabis e droghe sintetiche hanno infatti subito l’impatto della guerra in Ucraina dove, a fronte di una carenza locale di cannabis, la domanda potrebbe a questo punto determinare un forte sviluppo di produttori quali Kosovo (vedi link: Kosovo), Macedonia del Nord (vedi link: Macedonia del Nord) ed Albania.
I tradizionali scambi di eroina con cannabis potrebbero così determinare lo spostamento dei flussi di eroina a favore delle nuove rotte della droga sia nei Balcani che nell’europa sud orientale in senso lato.
Paiono invece essersi intensificati i flussi lungo vie quali quella balcanica a fronte dell’estinzione della precedenti come ad esempio il caso della cocaina che dal Sud America raggiungeva l’Ucraina grazie al porto di Odessa (vedi link: Odessa).
Il rapporto del Global Initiative Against Transnational Organized Crime rileva anche, in merito alla cocaina, la crescente attività dei porti di Bulgaria e Romania come conseguenza diretta della chiusura degli scali del Mar Nero (vedi link: Mar Nero).
A questo punto il rischio è che i porti di Varna e Costanza finiscano per essere ulteriormente esposti agli afflussi di droghe sintetiche, eroina e cocaina qualora alle crescenti operazioni commerciali non vengano affiancati indispensabili investimenti in termini di integrità e sicurezza.
Un altro aspetto preso in esame dal rapporto è l’aumento del consumo di droga in Ucraina quale conseguenza diretta di stress post traumatico e guerra.
In Ucraina e nella vasta regione del Mar Nero occidentale è stata infatti rilevata anche una crescente domanda di new psychoactive substances o NPS (vedi link: new psychoactive substances), nuove sostanze psicoattive che includono cannabinoidi sintetici, esaidrocannabinolo, catinoni sintetici, nuovi oppioidi sintetici, oppioidi benzimidazolici.
Per nuove sostanze psicoattive, la cui composizione chimica ed effetti restano in parte sconosciuti, si intende sostanzialmente una gamma di farmaci progettati per imitare le droghe illecite consolidate quali cannabis, cocaina, MDMA e LSD.