Dall’inizio dell’anno la Moldavia ha imposto nuovi, pesanti dazi doganali su import ed export dalla Transnistria.
I nuovi dazi doganali voluti dalla Moldavia sono destinati senza dubbio a danneggiare i residenti e le imprese attive in Transnistria che, conosciuta ufficialmente come Pridnestrovian Moldavian Republic Приднестровская Молдавская Республика, è una Repubblica indipendente che si estende per 200 km. tra Moldavia ed Ucraina.

Popolata di circa 500mila persone di svariate lingue (romeno, russo, moldavo ed ucraino) e differente origine etnica, con la dissoluzione dell’Urss la Transnistria si era ribellata con la forza il 2 Settembre 1990 (vedi link: video you tube Transnistria National Indipendence Day) per subito autoprocamarsi indipendente dalla Moldavia.
Da allora la Transnistria o Pridnestrovian Moldavian Republic ha il rublo transnistriano come propria moneta, una Costituzione, un Parlamento, una bandiera nazionale ed un Inno (vedi link: you tube video National Anthem of Transnistria).
In estrema sintesi, la situazione socio economica della Transnistria in questi ultimi anni è stata caratterizzata da una situazione demografica deteriorata a causa del calo naturale della popolazione oltre che dell’emigrazione, forti pressioni inflazionistiche congiunte alla contrazione dell’offerta monetaria ed aumento della crisi agricola e dei settori collegati quali l’industria di trasformazione.
A questo proposito è importante sottolineare l’aumento dell’import di prodotti alimentari con la conseguente trasformazione della Transnistria da esportatore netto in importatore netto di prodotti alimentari.
I nuovi dazi doganali contro la Transnistria ne aumentano l’isolamento economico internazionale

I funzionari del Governo della Transnistria, in una dichiarazione del mese di Febbraio, si sono rivolti al Parlamento della Ue, al Segretario generale delle Nazioni Unite ed al Comitato Internazionale della Croce Rossa lamentando la situazione di isolamento estremamente critica sia sotto il profilo politico che economico consequenziale ai nuovi, pesanti dazi doganali imposti dalla Moldavia.
I nuovi dazi doganali potrebbero portare la Transnistria a richieste di adesione alla Russia
Infine due “dettagli” estremamente rilevanti.
Il primo è che pur detenendo la maggior parte delle strutture industriali della Moldavia, l’isolamento internazionale pianificato ad hoc ai danni della Transnistria ne limita fortemente il potenziale economico.
Il secondo è la presenza in Transnistria del più grande deposito di armi e munizioni, residuo dell’URSS e controllato dal migliaio di truppe russe con missione di mantenimento di pace presenti nel Paese.
Qualora l’Ucraina tentasse di distruggerlo od impossessarsene, anche la Moldavia verrebbe coinvolta nel conflitto.
In altre parole, la tempesta perfetta sicuramente agognata da alcuni.

Quanto innescato dal Governo di Chișinău con i nuovi dazi doganali ai danni della Transnistria potrebbe portare dal male al peggio, da un progressivo strangolamento economico sino a comprensibili e peraltro prevedibili richieste di adesione alla Russia.
Tutti scenari che dovrebbero invece essere accuratamente evitati specie alla luce del vicino conflitto iniziato due anni fa.
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