La storia della diffusione della cultura e lingua italiana in Brasile è un argomento tanto complesso quanto affascinante.
Complesso poiche lingua e cultura italiana si sono radicate in Brasile nella seconda metà del XIX’ secolo con l’arrivo nel continente centro e sudamericano dei primi flussi di emigranti italiani.
Ondate migratorie che, pur con differente intensità, hanno continuato per ben oltre un secolo e peraltro continuano anche se in misura nettamente minore ai giorni nostri.
Nonostante per molti decenni dall’inizio del fenomeno migratorio verso il Brasile la maggioranza degli italiani giunti nel continente fosse semianalfabeta, la cultura e la lingua italiana si erano progressivamente diffuse anche grazie all’editoria, estremamente ricca e caratterizzata da innumerevoli testate.
Di grande interesse anche un altro aspetto che si era manifestato precedentemente alla diffusione della lingua e cultura italiana e cioè la popolarità conseguita dal dialetto talian peraltro ancora ben presente in alcune zone del Brasile.
Un legame storico unisce il Brasile alla cultura ed alla lingua italiana
Possiamo far iniziare questo legame storico con l’emigrazione di massa dall’Italia verso il Paese sudamericano nel corso della seconda metà dell’Ottocento.
Tra il 1870 e il 1960 si stima che siano arrivati in Brasile circa un milione e mezzo di immigrati, stabilitisi principalmente nelle regioni del sud e sud-est, portando lingua e cultura italiana.
La maggioranza degli immigrati italiani provenivano dall’Italia settentrionale, specialmente dal Veneto, ma vi era anche una presenza significativa da Campania, Calabria, Lombardia, Abruzzo e Molise.
La cultura italiana che queste famiglie si erano “portate” in America Latina apparteneva quindi ad un universo regionale vario, cosa che aveva contribuito a renderla ben radicata in Brasile insieme alla lingua.
Dall’agricoltura all’arte sino all’architettura la cultura italiana si era irradiata in tutti i settori del Brasile
Inoltre si deve agli immigrati italiani un contributo importante nel cambiamento socio-economico del Paese in quegli anni. L’influenza della cultura italiana si era riflessa in campi diversi, dall’agricoltura, all’edilizia sino all’alimentazione senza dimenticare arte, musica ed architettura.
La lenta diffusione dei periodici in lingua italiana in Brasile
In merito alla lingua italiana è necessario però sottolineare le difficoltà che la sua diffusione ha incontrato in Brasile, difficoltà da imputare essenzialmente alla scarsa cultura degli immigrati italiani.
Verso la fine dell’800, infatti, molti di loro erano addirittura analfabeti ma stranamente malgrado tutto ciò la stampa italiana, sviluppandosi progressivamente, aveva contribuito in maniera significativa alla diffusione sia della cultura che della lingua.
In maniera sorprendente e nonostante il problema dell’analfabetismo a cavallo fra i due secoli i periodici editi in lingua italiana in Brasile erano numerosi e diffusi.
Il caso del dialetto talian prima della diffusione della lingua italiana
Un caso interessante è quello del dialetto talian, un idioma a base veneta che risulta essere ancora parlato da almeno 500mila persone.
Particolarmente diffuso negli Stati di Santa Caterina e del Rio Grande do Sul il dialetto talian ha una base veneta ma risente pesantemente non solo degli influssi del portoghese ma anche di altri dialetti italiani giunti in Brasile con le prime migrazioni di fine Ottocento.
In definitiva il dialetto talian si era diffuso nella comunità italiana, in massima parte proveniente dall’Italia settentrionale, affermandosi come parlata comune caratterizzata però oltre che dal portoghese anche da incroci di dialetti veneti e lombardi.
Un esempio curioso e molto diffuso che ha preceduto la cultura e la lingua italiana in Brasile.
Il determinante contributo della stampa italiana alla diffusione di lingua e cultura
Testate quali “La tribuna italiana”, “Il Piccolo”, “Noi all’Estero”, “Il Giorno del Sudamerica”, “Comunità Italiana”, “Alba Rossa”, “Guerra Sociale” e tante altre hanno testimoniato la progressiva diffusione della stampa anche satirica in lingua italiana in Brasile sin dalla fine del XIX’ secolo.
Spesso queste pubblicazioni riflettevano ideali politici di anarchici e socialisti che con sempre nuovi flussi migratori avevano raggiunto il Brasile fra le due guerre mondiali.
Concentrate per circa il 70% nello Stato di San Paolo e con una durata di vita media non superiore ad un anno a causa di scarsa professionalità, povertà di contenuti o difficoltà economiche, le testate giornalistiche italiane nel periodo 1860/1960 sono state non meno di 800 e purtroppo, salvo casi ben rari, non ve ne è alcuna traccia.
Il caso sicuramente più prestigioso è quello del settimanale “Il Fanfulla”, fondato nel 1893 ed attivo sino al 1965, ricco di notizie politiche sia dell’Italia che del Brasile, di aggiornamenti circa la comunità ed anche di informazioni di economia e cultura italiana.
“Il Piccolo”, quotidiano in lingua italiana fondato prima del secondo conflitto mondiale ed estremamente diffuso fra gli immigrati italiani specialmente a San Paolo del Brasile, merita una particolare attenzione in quanto fondato da Rodolfo Enrico Crespi.
Premiato con l’onorificenza di Cavaliere del Lavoro nel 1907 ed insignito del titolo di conte nel 1928, Rodolfo Enrico Crespi è stato il fondatore della prima fabbrica specializzata nella filatura industriale del cotone ed attiva sino al 1963, della Banca Italiana di San Paolo poi divenuta Banco Sudameris, dell’Istituto Medio Dante Alighieri nel 1911 e presidente del prestigioso Circolo Italiano di San Paolo del Brasile dal 1928 al 1930.
A proposito di stampa satirica le pubblicazioni erano numerose, da “Revista Ilustrada” a “O Mosquito” e “Diabo Coxo” ed il vignettista Angelo Agostini è stato spesso protagonista con le sue caricature come anche l’illustratore Raimondo Biganti a San Paolo del Brasile.
L’Istituto Medio Dante Alighieri di San Paolo del Brasile
Risale al 1911 la fondazione di questo prestigioso istituto di lingua e cultura italiana per la cui realizzazione si era fortemente impegnato il conte Rodolfo Enrico Crespi anche raccogliendo i fondi necessari.
Caratterizzato da docenti provenienti dall’Italia, l’Istituto Medio Dante Alighieri di San Paolo del Brasile si era prefissato sin dall’inizio della sua attività educativa di offrire ai propri studenti la migliore formazione umana piuttosto che rivestire un ruolo in difesa della lingua e della cultura italiana.
L’insegnamento della cultura classica europea era l’obiettivo dell’istituto che seguiva il modello scolastico italiano per lo studio delle scienze ed al termine del percorso educativo gli studenti ottenevano il diploma italiano e quello brasiliano.
Soltanto nel Febbraio 2022 l’Istituto Medio Dante Alighieri ha ottenuto nuovamente il riconoscimento di parità scolastica di cui era stato privato durante il secondo conflitto mondiale dal dittatore del Brasile Jetulio Vargas che aveva cambiato il nome dell’istituto scolastico ed addirittura vietato l’insegnamento della lingua italiana.
Nel 2023 il 3′ Congresso della Stampa Italiana a San Paolo del Brasile
A quasi due secoli dall’inizio dell’emigrazione e pertanto di una difficile ma progressiva espansione di lingua e cultura, l’editoria italiana continua a ricoprire un ruolo determinante per quanto concerne questi aspetti culturali ed il Congresso della Stampa Italiana tenutosi nella città di San Paolo ne è un’ulteriore dimostrazione.
A conferma della sua posizione divenuta dominante, nel mese di Marzo 2023 ha avuto luogo il 3′ Congresso della Stampa Italiana nel prestigioso Terraço Italia al 41′ piano del più imponente edificio di San Paolo del Brasile di proprietà del Gruppo Comolatti.
Gli argomenti trattati nel corso del Congresso, ottimo esempio di vitalità e continua diffusione della cultura e della lingua italiana in Brasile, sono stati numerosi ed hanno spaziato dall’evoluzione della comunicazione sino ad informazione e disinformazione.
La domanda di cultura e lingua italiana è in costante aumento anche in Brasile
Il legame storico con la cultura italiana è confermato anche da numeri che non hanno eguali.
Infatti attualmente il Brasile vanta la più numerosa colonia italiana al mondo con circa 30 milioni di persone che ne vantano l’origine.
Nella sola San Paolo gli italobrasiliani sono circa 13 milioni per cui la si potrebbe definire la città “italiana” più grande al mondo.
In Brasile la lingua italiana ha un posto importante nella vita dei discendenti degli immigrati che sono circa 26 milioni dei quali almeno 50mila la parlano come prima lingua.
La motivazione allo studio della lingua italiana in Brasile è senza dubbio dovuto al legame storico ed al recupero delle proprie origini ma in ogni caso non bisogna sottovalutare l’interesse intrinseco oggettivamente in crescita come confermato dai circa 40mila studenti impegnati nel suo apprendimento.
Infatti la crescente domanda di lingua e cultura italiana non è affatto appannaggio esclusivo di quelle aree interessate nell’ultimo secolo e mezzo dai fenomeni migratori dal nostro Paese a conferma di una vera e propria passione estranea ad origini e discendenze.
Il ruolo importante svolto dai premi e contributi Maeci
Un forte incentivo alla conoscenza della lingua e della cultura italiana è sicuramente rappresentato anche in Brasile dai premi e contributi Maeci (vedi link: Creazione e funzionamento delle cattedre di italiano) anche a beneficio di Università straniere per formazione ed aggiornamento docenti di lingua italiana (vedi link: Corsi di formazione ed aggiornamento docenti) e promozione della cultura e lingua italiana (vedi link: Promozione della lingua e della cultura italiana nelle istituzioni scolastiche straniere).
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