Alla Conferenza internazionale di Bogotà sul genocidio in corso in Palestina la Colombia ha annunciato l’uscita dalla Nato.
Il Presidente Gustavo Petro ha comunicato la decisione che determinerà per la Colombia l’uscita dalla Nato come partner globale, unico Paese latinoamericano a farne parte ed alleato storico degli Usa sin dal 2018, oltre alla cessazione di vendite di carbone necessario per l’energia elettrica di Israele.
Mentre Usa ed Ue persistono nella complicità con Israele il Global South ha preso posizione contro il genocidio

Nel Marzo 2022 lo status della Colombia all’interno della Nato era “migliorato” acquisendo il titolo di Major Non-Nato Ally (Mnna) solitamente riservato ai più stretti partner di Washington.
Benchè la Nato non sia formalmente coinvolta nel conflitto di Israele-Palestina, Tel Aviv è considerata dal 1994 partner globale dell’alleanza che ha peraltro espresso sostegno a questo Paese.
Consequenziale pertanto l’uscita dalla Nato e l’interruzione delle relazioni diplomatiche con Israele che risalgono peraltro al mese di Maggio (vedi link: Petro annuncia che la Colombia interromperà le relazioni diplomatiche con Israele).
“Se non agiamo ora, non solo tradiremmo il popolo palestinese ma diventeremmo complici delle atrocità commesse dal Governo di Netanyahu”
Il documento firmato al termine della conferenza di Bogotà da ben dodici Paesi dei quattro continenti (Bolivia, Cuba, Colombia, Indonesia, Iraq, Libia, Malesia, Namibia, Nicaragua, Oman, San Vicente Grenadine e Sudafrica) li impegna ad impedire “forniture o trasferimenti di armi, munizioni, carburante militare, equipaggiamento militare correlato ed articoli a doppio uso ad Israele” così come “il transito, l’attracco ed il servizio di navi in qualsiasi porto, se pertinente, all’interno della nostra giurisdizione” che trasportino armi per Tel Aviv.
Alla conferenza ha partecipato la relatrice speciale delle Nazioni Unite sui Territori palestinesi occupati Francesca Albanese che nel pomeriggio del 16 Luglio è stata presente al Senato della Repubblica in occasione del Forum “Il Sud Globale per la Palestina: giustizia e solidarietà dalla Colombia”.
I dazi Usa hanno accelerato la svolta storica della Colombia

Nel mese di Aprile Washington aveva preso la decisione di imporre un dazio generalizzato pari al 10% su tutte le importazioni dalla Colombia malgrado l’ottimo rapporto pluriennale fra i due Paesi e l’appartenenza di Bogotà alla Nato.
Con pacata determinazione il Governo di Bogotà aveva risposto alla luce di quanto subito diversificando le rotte commerciali del Paese e ripensando nuove strategie di internazionalizzazione minimizzando in tal modo la vulnerabilità della Colombia rispetto agli imprevedibili capricci di Washington.
In altre parole, il Paese latinoamericano trasformerà la sfida voluta dagli Usa in opportunità attraverso la ricerca di mercati non tradizionali e la promozione di prodotti competitivi, sostenibili e tecnici.
A Maggio la Colombia ha aderito alla Via della Seta
In occasione del summit Cina-Celac (Community of Latin American and Caribbean States) il 14 Maggio scorso il Presidente Gustavo Petro ha sottoscritto con il Presidente della Cina Xi Jinping la partecipazione della Colombia al progetto Via della Seta conosciuta anche come Belt and Road Initiative (Bri) (vedi link: La Colombia ha aderito al progetto Via della Seta).
Con l’uscita dalla Nato della Colombia il Global South si organizza in chiave anti-Israele
Il colpo alla credibilità diplomatica di Tel Aviv costituito dal documento firmato a Bogotà si aggiunge ai procedimenti della Corte Penale Internazionale ed alla condanna da parte della Corte Internazionale di Giustizia ma specialmente complicherà le catene logistiche.
Difatti le aziende israeliane attive nei Paesi sottoscrittori del documento verranno altresì colpite duramente per via della revisione dei contratti pubblici.
Cosa implica l’uscita dalla Nato
La decisione presa dal Presidente della Colombia Gustavo Petro non sarà priva di conseguenze preso atto che, pur essendo partner globale Mnna e non membro a tutti gli effetti, Bogotà beneficiava di una stretta collaborazione essendo comunque coinvolta nelle strutture della Nato.
Una collaborazione non solo in termini di tecnologia e finanziamenti ma anche di partecipazione ad esercitazioni quali la Large Scale Global Exercise (Lsge).
Con l’uscita dalla Nato la Colombia sarà il primo Major Non-Nato Ally (Mnna) ad abbandonare l’alleanza.
L’annuncio di uscita dalla Nato della Colombia come partner globale è stato dato dal presidente Gustavo Petro dinanzi ai rappresentanti del Gruppo dell’Aia, alleanza di nove Paesi del Global South giustamente determinati a coordinare improcrastinabili azioni economiche nei confronti di Israele a fronte del genocidio in corso in Palestina.
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