Le regole che l’Unione Europea pretende di imporre a tutti i Paesi ed a tutte le popolazioni che la compongono, genti totalmente dissimili le une dalle altre per evidenti motivazioni storiche, economiche, religiose e culturali, continuano a creare violenti attriti e profondi dissidi.
Regole che non possono necessariamente venire accettate nemmeno come imposizione in quanto coinvolgono e tendono a stravolgere mentalità e convinzioni sedimentate, nel bene o nel male, nei secoli.
E’ questa la volta della Moldavia la cui Chiesa Cristiana Ortodossa ha recentemente assunto una ferma posizione contro il riconoscimento legale da parte del Governo delle unioni di coppie dello stesso sesso.
Sicuramente un serio problema per il Governo della Moldavia stretto da una parte dalla camicia di forza europea, con la Corte europea dei diritti dell’uomo sbraitante obblighi ed imposizioni, e dall’altra da un fronte contrario sempre più esteso.
Significative a questo proposito le parole del Metropolita Vladimir della Chiesa Cristiana Ortodossa della Moldavia che ha sottolineato che “tali decisioni vanno contro la coscienza eminentemente ortodossa e storica del popolo” sostenendo il fatto di essere sostenuto dalla “stragrande maggioranza” dei cristiani ortodossi e non da “una minuscola minoranza omosessuale”.
Il Metropolita Vladimir ha poi ribadito che la Chiesa Cristiana Ortodossa non si oppone alle aspirazioni europee della Moldavia, aggiungendo però giustamente che “vuole che questa integrazione avvenga nel rispetto dei veri valori cristiani e storici dell’Europa”.