Ad inizio Febbraio il Presidente bulgaro Rumen Radev ed il suo pari serbo Aleksandar Vucic hanno ufficializzato in una cerimonia dedicata la costruzione del collegamento di gas naturale liquefatto (GNL) con la Serbia.
Con lo scopo di diversificare l’approvvigionamento di gas naturale liquefatto nella regione il gasdotto Bulgaria-Serbia, che si snoderà per km170 tra Novi Iskar in Bulgaria e Nis in Serbia, dovrebbe diventare operativo entro il mese di Ottobre del 2023.
I lavori per la realizzazione del gasdotto Bulgaria-Serbia, lungo km 65 per quanto riguarda il territorio della Bulgaria e che avrà capacità fino a 1,8 miliardi di metri cubi (bcm) di gas naturale liquefatto all’anno con possibilità anche di flusso inverso, sono già iniziati nel Febbraio del 2022 in territorio serbo.

La realizzazione del nuovo gasdotto Bulgaria-Serbia darà svariati vantaggi a cominciare dall’accesso della Serbia a nuove fonti attraverso il corridoio meridionale ed i terminali di gas naturale liquefatto nel Mar Egeo.
Questo sarà possibile in virtù dell’interconnessione recentemente ufficializzata da Bulgaria e Grecia mentre per la Bulgaria, che avrà un accesso ampliato ai mercati europei, risulterà cruciale il recente accordo con la Turchia per l’accesso ai loro terminali di gas naturale liquefatto.
Il gasdotto Bulgaria-Serbia di gas naturale liquefatto rientra comunque in un grande e delicato puzzle che caraterizza l’ossatura energetica di una area estremamente vasta che inizia dal Mar Caspio e termina in Bulgaria, un mosaico complesso di interessi intorno all’autostrada del GNL fino ai Balcani già esaminato in prospettiva alcuni anni fa.
Al momento la Serbia riceve gas naturale liquefatto solo dalla Russia ma nel tentativo di diversificare i propri fornitori ha già avviato colloqui con l’Azerbaigian.
L’interconnessione di gas naturale liquefatto sarà finanziata dal Connecting Europe Facility.