La Macedonia del Nord è divenuta ormai un leader tra i Paesi dei Balcani per quanto riguarda le energie rinnovabili.
Il merito di aver determinato una crescita del 160% in termini di nuove capacità di energie rinnovabili nel 2023 è da attribuire ad un felice ed innovativo insieme di riforme di legge e progetti, questi ultimi varati dall’Elektrani na Severna Makedonija (ESM), l’azienda elettrica statale della Macedonia del Nord.
La forte ed imprevedibile crescita in termini di nuove capacità di energie rinnovabili è da attribuire all’elevato numero di licenze rilasciate dalla Commissione di regolamentazione per l’energia, i servizi idrici e la gestione dei rifiuti municipali (RKE) lo scorso anno per quasi 399 MW complessivi per la produzione di elettricità da fonti rinnovabili.
Il disegno di Legge sulle energie rinnovabili in Macedonia del Nord
Per entrare nello specifico del disegno di Legge sull’Energia (vedi link: Energy Law) pubblicato dal Ministero dell’Economia della Macedonia del Nord, gli operatori dei sistemi di accumulo di energia tramite batterie potranno accedere al mercato dell’elettricità come partecipanti attivi.
Si tratta in questo caso di un passaggio cruciale in quanto gli investitori che realizzeranno tali sistemi di accumulo di energia saranno pienamente titolati ad acquistare e vendere elettricità in qualità di operatori di stoccaggio.
Gli operatori di impianti di stoccaggio di energia elettrica non potranno però prelevare elettricità dalla rete ma esclusivamente dalle centrali.
Le iniziative destinate alla costruzione di sistemi autonomi di accumulo di energia con batteria messe in campo dalla Macedonia del Nord a proposito di energie rinnovabili hanno determinato grande interesse anche da parte di aziende di Croazia ed Italia.
Un altro passaggio rilevante del disegno di Legge sull’Energia è quello di consentire ai progetti relativi alle energie rinnovabili in Macedonia del Nord di beneficiare degli aiuti di Stato proprio in virtù del loro aspetto “strategico”.
Si tratta senza dubbio di un importante incentivo per le aziende ad investire non solo in stoccaggio ma anche in reti intelligenti e linee elettriche ad alta tensione, tutti passi determinanti per crescita economica ed innovazione.
Il disegno di Legge della Macedonia del Nord relativo alle energie rinnovabili, pur semplificando molto sia autorizzazioni che obblighi amministrativi, stabilisce però anche alcune regole come ad esempio l’esclusione dal registro delle centrali di impianti di potenza pari od inferiore a 2 kW e l’emanazione da parte del Ministero dell’Economia di piani annuali di gare per la selezione delle strutture che riceveranno il supporto operativo.
Il disegno di Legge ha anche previsto trasferimenti statistici di quote di energie rinnovabili con i Paesi europei parallelamente a specifiche garanzie circa l’origine dell’elettricità.
Una sezione è stata dedicata ai consumatori attivi, altrove citati come acquirenti attivi, di cui i prosumer o consumatori produttori erano già presenti.
E’ bene ricordare che in tema di energie rinnovabili nel mese di Giugno dello scorso anno è stato firmato in Macedonia del Nord un accordo per la realizzazione del primo grande impianto ad energia solare ad Oslomej.
L’accordo prevedeva il coinvolgimento della European Bank for Reconstruction and Development (EBRD) per €5,9 milioni e della Western Balkans Investiment Framework (WBIF) per €1,6 milioni.
Grazie a questi prestiti la società statale Elektrani na Severna Makedonija (ESM) sarà in grado di realizzare il primo impianto destinato alla produzione di energia solare di 10 MW nella zona presso la ex miniera di carbone di Oslomej.
Uno dei principali problemi della Macedonia del Nord è sempre stata la questione dell’energia che il Paese doveva necessariamente importare per buona parte.
Quando nel corso degli ultimi anni i prezzi dell’elettricità sono aumentati a livello globale, la Macedonia del Nord si è trovata alle prese con un sistema obsoleto di almeno 30 anni legato prevalentemente alla lignite e ad altri combustibili, tutti comunque destinati ad essere sostituiti con risorse ed energie rinnovabili.
A fronte di una situazione decisamente critica il Governo della Macedonia del Nord aveva introdotto, nel mese di Luglio 2022, un nuovo sistema di calcolo dei prezzi modulandoli con quattro differenti tariffe, sovvenzionando direttamente scuole primarie, secondarie oltre alle strutture sanitarie e fornendo energia elettrica ad un terzo del prezzo di mercato a circa 70 imprese con fatturato annuo inferiore a €2 milioni.
Le energie rinnovabili per sostituire le centrali a carbone in Macedonia del Nord
I problemi che la Macedonia del Nord sta vivendo da alcuni anni sono da attribuire ad un sistema di produzione di elettricità risalente ai tempi della Jugoslavia e caratterizzato da centrali idroelettriche e centrali termiche a lignite.
Esaminando in dettaglio, la maggior parte dell’energia elettrica è prodotta dalla ESM con centrali termiche a carbone nella misura dell’85%, con centrali idroelettriche per il 14% e da centrali eoliche per solo l’1%.
Nel tentativo di modificare radicalmente una situazione ormai insostenibile sotto svariati punti di vista il Governo della Macedonia del Nord ha varato sin dal 2022 una serie di modifiche alle leggi per semplificare il ricorso ad energie rinnovabili, ad esempio facilitando l’iter burocratico per l’installazione di pannelli per energia solare sui tetti con il limite di 40 kW nel caso di aziende e di 6 kW per le famiglie anche se molte aspettative sono comunque legate alla realizzazione del parco eolico già progettato nei pressi di Štip.
In merito alle energie rinnovabili è da sottolineare la presa di posizione dei produttori certificati di pannelli fotovoltaici della Macedonia del Nord che hanno recentemente avvertito circa lo scarso controllo sulle aziende installatrici prive di licenza.
Una situazione irregolare grave che in un contesto di domanda crescente potrebbe determinare problemi tecnici oltre a causare enormi danni al sistema energetico.
Nel settore delle energie rinnovabili è interessante rilevare che gli impianti ad energia solare si stanno moltiplicando oltre che in Macedonia del Nord anche in tutta la confinante Bosnia Erzegovina, unico Paese balcanico esportatore di elettricità, soprattutto nelle regioni meridionali.
Stolac, la cittadina che 12 anni fa è stata pioniere nell’utilizzo dell’energia solare, ne è un esempio e difatti da qualche tempo è divenuta un grande cantiere.
Stjepan Boskovic, sindaco di Stolac, ha recentemente dichiarato che le autorità comunali hanno pianificato una capacità produttiva di energia solare fino a 600 MW.
Un altro motivo che spinge il Governo della Macedonia del Nord ad orientarsi verso le energie rinnovabili sono sicuramente i livelli di inquinamento dell’aria che nel 2022 erano saliti a 28 volte la soglia di sicurezza.
Nel mese di Dicembre 2022 il premier Dimitar Kovacevski aveva infatti dovuto imporre particolari misure di sicurezza nella capitale Skopje ed in altre tre città cancellando eventi sportivi, esonerando dal lavoro gli over 60 e limitando le attività edili a sole sei ore giornaliere.
In quel periodo le analisi della qualità dell’aria avevano portato la città di Skopje al primo posto per inquinamento al mondo, seguita dalle capitali di Kirghizistan e Pakistan.
In forte aumento gli impianti solari per energie rinnovabili in Macedonia del Nord
In ogni caso un importante segnale positivo circa l’orientamento della Macedonia del Nord verso l’alternativa rappresentata dalle energie rinnovabili è l’avvenuta realizzazione del parco solare nel territorio del Comune di Novaci, non lontano dalla miniera di carbone di Suvodol.
Il parco solare di Novaci, un esempio per la diffusione delle energie rinnovabili in Macedonia del Nord
Si tratta di un impianto che si estende su un’area di 57 ettari composto da 101mila pannelli per energia solare frutto di un investimento di €38 milioni e con una produzione stimata di circa 85 GWh.
Terminato nel mese di Ottobre dello scorso anno dopo dieci mesi di lavori, il parco per energia solare di Novaci dovrebbe soddisfare le esigenze elettriche di circa 30 mila famiglie e la sua vita è stimata in 25 anni.
Il parco solare di Novaci si affianca ad altre due importanti esempi di energie rinnovabili presenti in Macedonia del Nord e cioè l’impianto solare da 10 MW realizzato nell’ex complesso carbonifero di Oslomej e quello eolico di Bogdanci, entrambi di proprietà della compagnia elettrica statale Elektrani na Severna Makedonja (ESM).
Con le energie alternative e rinnovabili la Macedonia del Nord potrebbe chiudere le centrali elettriche a carbone REK Bitola e TEC Oslomej
In conclusione gli sforzi del Governo della Macedonia del Nord per lo sviluppo delle energie rinnovabili sono tesi anche alla chiusura entro il 2030 delle centrali elettriche a carbone REK Bitola, alimentata a lignite estratta da miniere a cielo aperto che nel 2022 ha registrato le più alte emissioni di anidride solforosa (SO2) e di polveri dell’area e TEC Oslomej a 120 km. da Skopje, la più antica centrale a carbone della Macedonia del Nord.
Al momento la maggior parte dell’elettricità della Macedonia del Nord è prodotta da centrali termoelettriche che utilizzano il carbone come fonte energetica primaria.
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