Nel 2024 oltre il 40% della produzione globale di energia elettrica è derivata da energie rinnovabili.
Per quanto riguarda i Balcani, pur a fronte di una sensibile disomogeneità della loro diffusione da un Paese all’altro, il contributo delle energie rinnovabili è in forte crescita.
Rispetto al 2023 le fonti rinnovabili hanno prodotto globalmente 858 TWh di energia elettrica in più
Secondo la relazione prodotta dal centro studi Ember ed intitolata Global Electricity Review (vedi link: World surpasses 40% clean power as renewables see record rise) la principale causa di crescita delle fonti rinnovabili è l’energia solare che ha determinato una produzione di energia elettrica praticamente raddoppiata negli ultimi tre anni.
L’opinione del centro studi è pertanto che, procedendo con un tale trend, l’energia elettrica ottenuta con fonti rinnovabili supererà nel medio termine la rapida crescita della domanda determinando un progressivo calo dell’incidenza delle fonti fossili impiegate ancora nella produzione.
Il contributo offerto in termini di energie rinnovabili dai Balcani occidentali
Tra i Paesi dei Balcani occidentali il Montenegro ha visto la prima legge circa le energie rinnovabili promulgata dal Parlamento soltanto nell’estate 2024 quando appunto era stato affrontato il tema dell’utilizzo dell’energia elettrica generata da fonti rinnovabili.
Congiuntamente, le istituzioni del Montenegro avevano istituito un programma finalizzato a stimolare gli investimenti nel settore delle energie rinnovabili anche in modo da ridurre sensibilmente le emissioni di CO2.
A proposito di investimenti nel settore delle fonti rinnovabili nei Balcani occidentali, il progetto ad energia solare di Montechevo in Montenegro dovrebbe diventare operativo verso la fine del 2026 e riguarderà le zone di competenza dei Comuni di Lastva, Čevo e Prentin Do.
Si tratta del progetto maggiore in assoluto in grado di generare 650 GWh di energia elettrica sufficiente per 150mila famiglie (vedi link: Il progetto di impianto per energia solare di Montechevo).
L’interesse del Giappone per il potenziale in termini di energie rinnovabili nei Balcani
Nei mesi scorsi una delegazione giapponese con figure di spicco nel settore delle fonti rinnovabili si è recata appositamente nei Balcani occidentali per valutare le possibilità circa eventuali collaborazioni.
L’amministratore delegato di Jera, società che cura la gestione di tutte le centrali termoelettriche di Tokyo, ha infatti guidato nello scorso mese di Gennaio la delegazione (vedi link: Giappone e Montenegro per collaborazioni in energie rinnovabili) incontrata dal Primo Ministro del Montenegro Milojko Spajić.
Un piccolo Paese dei Balcani occidentali spesso non menzionato è la Bosnia Erzegovina che dovrebbe essere dotato entro il 2027 di una realtà poco diffusa nella regione per quanto concerne le differenti forme di energie rinnovabili e cioè quella eolica.
Poklečani, un esempio differente di fonti rinnovabili nei Balcani occidentali
Si tratta di un considerevole miglioramento per Sarajevo visto che oltre la metà dell’energia elettrica del Paese deriva da centrali idroelettriche, circa il 47% rimanente da centrali a lignite ed in parte irrisoria da fonti rinnovabili costituite da parchi eolici.
L’impianto ad energia eolica di Poklečani, il cui costo dovrebbe eccedere €200milioni, una volta entrato in funzione determinerà una produzione annua di 436 GWh a fronte di una capacità di 132 MW corrispondente al fabbisogno di energia elettrica di circa 72mila famiglie però con un simultaneo abbattimento annuo di 447mila tonnellate di CO2.
La struttura di Poklečani contribuirà quindi in maniera rilevante a ridurre la dipendenza della Bosnia Erzegovina dal carbone avvicinandola nello stesso tempo agli obiettivi di sviluppo delle energie rinnovabili.
In Bulgaria crescono gli investimenti diretti esteri nelle fonti rinnovabili
Situata verso la metà dei Balcani orientali, la Bulgaria ha beneficiato ultimamente di un elevato volume di investimenti diretti esteri nel campo delle energie rinnovabili ma resta ancora profondamente legata alle forme più ortodosse di produzione di energia elettrica.
Quasi la metà di energia elettrica prodotta nel Paese deriva infatti da centrali a carbone mentre quelle nucleari rappresentano la seconda fonte con circa il 35% della produzione complessiva attuale.
Gli investimenti diretti esteri affluiti in Bulgaria sono stati orientati prevalentemente verso progetti di energie rinnovabili relativi all’energia solare e si prevede che questi impianti possano crescere nel prossimo futuro da 1.000 a 3.000 MW.
Sempre in merito alle fonti rinnovabili uno dei principali progetti è quello ad energia solare di St.George (vedi link: Investimenti diretti esteri ed energie rinnovabili in Bulgaria) che prevede l’installazione sull’area di un aeroporto in disuso di ben 400mila pannelli solari con una capacità di produzione di energia elettrica pari a 313 GWh.
Tra le fonti rinnovabili disponibili nei Balcani orientali quella eolica viene spesso osteggiata
L’energia eolica, una delle opzioni tra le energie rinnovabili più indicate nei Balcani orientali per motivazioni climatiche specie offshore sul Mar Nero, si conferma quella maggiormente avversata dalle popolazioni interessate a tali progetti.
Uno dei casi più eclatanti di opposizione all’energia eolica è stato quello di General Toshevo, una città della Bulgaria nord orientale che si è opposta ad un progetto imponente (vedi link: In Bulgaria cresce l’opposizione all’energia eolica) che contemplava l’installazione di 70 torri di 140 metri di altezza munite di aerogeneratori.
Energie rinnovabili nei Balcani, il caso della Macedonia del Nord
Come abbiamo potuto vedere sino ad ora la diffusione e talvolta l’accettazione delle energie rinnovabili nelle loro svariate forme è decisamente disomogenea tra i Paesi che compongono la vasta area dei Balcani.
Un caso interessante che dimostra invece come talvolta i progetti di fonti rinnovabili vengano ben accettati riguarda un Paese dei Balcani meridionali e cioè la Macedonia del Nord.
Occorre però sottolineare che la diffusione delle energie rinnovabili nel Paese, che nel 2023 hanno segnato una crescita del 160%, è essenzialmente dovuto ad un innovativo e felice insieme di progetti e riforme di legge come avevamo descritto dettagliatamente in un precedente articolo (vedi link: Il boom delle energie rinnovabili in Macedonia del Nord).
Infatti i risultati positivi non sono mancati e nel Giugno del 2023 la Macedonia del Nord ha sottoscritto un accordo per la realizzazione del primo, grande impianto ad energia solare grazie al coinvolgimento della European Bank for Reconstruction and Development (Ebrd).
Questa prossima realtà di fonti rinnovabili sorgerà nei pressi della ex miniera di carbone di Oslomej, un esempio per tutti i Balcani di felice soluzione di un problema peraltro diffuso nell’intera regione.
La significativa spinta impressa da Lubiana nello sviluppo delle energie rinnovabili nei Balcani occidentali
Sempre in termini di fonti rinnovabili, ambiziosi obiettivi sono invece stati raggiunti nel 2023 da un altro Paese dei Balcani occidentali.
L’impegno della Slovenia ha infatti consentito al Paese di raggiungere gli obiettivi europei (vedi link: Energie rinnovabili in Slovenia, raggiunto l’obiettivo europeo), peraltro stabiliti dalla stessa Lubiana nel 2009, nella misura minima del 25% di energia elettrica ottenuta da energie rinnovabili rispetto al consumo finale.
Per migliorare ulteriormente e raggiungere entro il 2030 il 30%-35% di energia elettrica ricavata da fonti rinnovabili sarà comunque indispensabile che la Slovenia valuti l’opzione costituita dall’energia eolica, peraltro affatto popolare nei Balcani occidentali, integrandola ad altre energie rinnovabili per definire un approccio a queste risorse non solo equilibrato ma anche sostenibile.
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