Da fine Dicembre l’Albania ha abolito il regime dei visti nei confronti dei cittadini cinesi che pertanto potranno beneficiare di un libero accesso.
Questo alla luce di un accordo con le autorità cinesi, un cambiamento sostanziale che riguarderà i cittadini di entrambi i Paesi.
La decisione dell’Albania circa l’abolizione dei visti per i cittadini cinesi è seconda solo alla Serbia che aveva appunto fatto questo passo nel 2016.
In altre parole, nella regione dei Balcani soltanto Serbia ed Albania hanno abolito i visti con la Cina.
Il fatto che solo la Serbia ed ora anche l’Albania abbiano abolito i visti per i cittadini cinesi non ha comunque ostacolato i rapporti, prevalentemente di natura economica, che molti Paesi dei Balcani intrattengonono da lungo tempo con la Cina.
Oltretutto la mancanza di condizionalità per gli investimenti cinesi ha da tempo reso l’area dei Balcani estremamente attraente per il Paese asiatico in particolare per quanto concerne metallurgia, estrazione mineraria, energia e trasporti.

Per avere un’idea precisa della penetrazione della Cina nella regione dei Balcani, a prescindere dalla presenza o meno di visti con la Cina, è sufficiente esaminare la mappa interattiva intitolata appunto China in the Balkans.
Un altro documento interessante è China’s strategic interests in the Western Balkans, un report a cura di una UE estremamente infastidita dai rapporti che i Paesi dell’area intrattengono contravvenendo alle sue sempre intrusive ed arroganti direttive.
Per entrare nel caso specifico dell’Albania, negli ultimi anni la Cina ha partecipato ad alcuni progetti infrastrutturali nel Paese, ad esempio il caso della concessione per il giacimento petrolifero di Patos-Marinza, il più grande dell’Albania.
Nel Settembre 2016 la società cinese Geo-Jade Petroleum aveva infatti pagato €384 milioni di concessione per l’estrazione di petrolio in questo giacimento.
Poco dopo China Everbright Group, una società sostenuta dallo Stato, aveva acquistato il 100% delle azioni dell’aeroporto internazionale di Tirana per €82 milioni.
Da quell’anno però non vi sono più stati progetti od investimenti significativi.
Nella regione dei Balcani, fatta eccezione della Serbia ed ora dell’Albania, tutti i Paesi richiedono visti ai cittadini cinesi mentre nella Macedonia del Nord si ipotizza da lungo tempo l’abolizione reciproca dei visti.
Anche i cittadini di Turchia e Montenegro necessitano di visti per recarsi in Cina.