Gli ultimi dati relativi alle energie rinnovabili in Bulgaria confermano un aumento degli investimenti diretti esteri in questo settore.
Secondo alcune fonti pare che il volume di investimenti diretti esteri nel campo delle energie rinnovabili in Bulgaria sia tale da guidare addirittura la campagna tesa appunto all’abbandono della produzione di energia elettrica generata a carbone.
Quest’ultima è peraltro ancora estremamente diffusa, basti pensare che rappresenta ancora quasi la metà di tutta l’energia elettrica prodotta nel Paese.
Sempre in campo energetico la seconda fonte della Bulgaria è rappresentata dall’energia nucleare che costituisce il 35% della produzione complessiva attuale, in ogni caso un supporto notevole per quanto concerne la transizione dalla lignite alle energie rinnovabili.
Per quanto riguarda le fonti rinnovabili che maggiormente beneficiano di questi massicci flussi di investimenti diretti esteri risulta che i progetti relativi all’energia solare in Bulgaria siano i preferiti.
Si prevede che per quanto concerne il settore delle energie rinnovabili in Bulgaria, la produzione da impianti solari possa crescere nel prossimo futuro da 1.000 a 3.000 MW
La preferenza per l’energia solare è determinata dalla complessità in termini burocratici dei progetti eolici che comunque in Bulgaria rivestono un ruolo rilevante nel panorama delle fonti rinnovabili.
Sono poi numerosi gli incentivi finanziari offerti dalla Bulgaria per lo sviluppo di tecnologie relative alle energie rinnovabili e questo rappresenta sicuramente uno stimolo considerevole ad ulteriori investimenti diretti esteri.
Nell’Ottobre dello scorso anno poi il Governo ha dato il via alla prima asta inerente alle energie rinnovabili del Paese.
Tale scelta è stata presa poiché le autorità della Bulgaria ritengono di poter assegnare attraverso l’esercizio di appalto 1.425 MW di capacità di generazione di energie rinnovabili e 350 MW di stoccaggio.
Questo progetto rientra nel National Recovery and Resilience Plan (vedi link: NRSP).

Tra i numerosi investimenti diretti esteri a favore dello sviluppo delle fonti rinnovabili in Bulgaria uno dei più importanti è il progetto ad energia solare St. George.
Finanziato da Rezolv Energy, una società della Repubblica Ceca, il progetto St. George da 229 MW(vedi link: st.george solar plant) sorgerà sull’area dell’aeroporto in disuso di Silistra che si estende su 165 ettari al confine con la Romania.
Sull’area dell’ex aeroporto dovranno sorgere circa 400mila pannelli solari con una capacità di produzione di energia pari a 313 GWh.
Tra gli investitori stranieri impegnati in Bulgaria in progetti di energie rinnovabili, oltre a Rezolv Energy vi è anche la società austriaca Enery.
A frenare gli investimenti diretti esteri in Bulgaria vi sono però alcune difficoltà oggettive quali la carenza di manodopera, sicuramente un rischio per gli investitori, che si aggiunge alla burocrazia che, in ogni caso, ha provveduto a semplificarsi rispetto al passato come sottolineato dalla Association for Production, Storage and Trading of Electricity.
Per contro i progetti di energie rinnovabili trovano in Bulgaria una condizione climatica e geografica ottimale per la loro realizzazione.
Grazie a significative rsorse idriche, abbondante luce solare e forti venti lungo le sue coste la Bulgaria si è affermata da tempo come luogo ideale per la realizzazione di progetti nel campo delle energie rinnovabili e determinando di conseguenza importanti investimenti diretti esteri.
Quest’ultimo punto è senza dubbio dovuto all’esigua imposizione fiscale del 10% sugli utili delle imprese voluta dal Governo proprio per attrarre investitori esteri.
In merito alle energie rinnovabili in particolare il Governo della Bulgaria ha fatto ancora di più e per rendere questo settore ulteriormente interessante ed attrarre maggiori investimenti diretti esteri ha varato deduzioni fiscali per sviluppo e ricerca, agevolazioni e numerosi incentivi.
Grazie a politiche governative attente, ad una tassazione molto ragionevole sugli utili derivati dal settore delle fonti rinnovabili e ad importanti investimenti diretti esteri la Bulgaria si candida a leader nel settore energetico
L’Ue nel mese di Dicembre 2023 ha stanziato €1,2 miliardi con il Just Transition Fund (vedi link: just transition fund) per sostenere la transizione delle regioni carbonifere della Bulgaria dai combustibili fossili alle fonti rinnovabili.
A fronte dell’approvazione dei just transition plans (TJTPs) la Bulgaria riceverà infatti sovvenzioni destinate ad affrontare nel modo migliore le sfide, sia in termini di riqualificazione che di miglioramento delle competenze, legate all’eliminazione progressiva del carbone a favore delle energie rinnovabili.
Una delle principali sfide di questa fase transitoria sarà infatti la creazione di nuovo opportunità occupazionali per almeno 15mila lavoratori delle regioni carbonifere di Stara Zagora, Kyustendil e Pernik.
In conclusione, le possibilità che la Bulgaria diventi nel prossimo futuro un leader nelle energie rinnovabili sono molto concrete.
Questo non solo grazie agli investimenti diretti esteri ma anche per le politiche governative di incentivi e non ultimo il finanziamento dei TJTPs per la transizione verso fonti rinnovabili.
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