Una nuova centrale idroelettrica potrebbe sorgere sul Danubio ad opera delle società National Electricity Company (Bulgaria) e Hidroelectrica (Romania).
Annunciato a metà Febbraio dal Ministro bulgaro dell’Energia Rumen Radev, il progetto in fase di rilancio vedrebbe la nuova centrale idroelettrica sul Danubio sorgere fra i centri di Turnu Magurele in Romania e Nikopol in Bulgaria.
Come peraltro anticipato, il progetto di una nuova centrale idroelettrica sul Danubio non è affatto recente ma bensì risale ad oltre una cinquantina di anni fa e contempla anche la realizzazione di un secondo ponte sul fiume destinato a collegare ulteriormente Bulgaria e Romania.
In effetti l’elemento centrale del progetto era e resta l’obiettivo transfrontaliero caratterizzato da importanti infrastrutture e, contrariamente da quanto potrebbe apparire, non dalla nuova centrale idroelettrica sul Danubio.
Reti energetiche, ferrovie e strade unitamente all’intento di gestire i rischi di inondazioni attraverso un migliore galleggiamento ed una nuova sottostazione sono i veri benefici di questo progetto datato e rivisto più volte ma estremamente rilevante per Bulgaria e Romania.
Si stima che la nuova centrale idroelettrica sul Danubio una volta realizzata possa essere in grado di produrre annualmente energia pari ad 800 MW.
In realtà dovrebbe essere portata a termine anche una seconda nuova centrale idroelettrica, questa volta fra i centri di Calarasi in Romania e Silistra in Bulgaria, ma gli studi in merito appena iniziati la rendono quanto meno irrealizzabile in un prossimo futuro.
Per tornare al progetto iniziale e cioè quello della nuova centrale idroelettrica fra Turnu Magurele e Nikopol è bene sottolineare che le caratteristiche del Danubio in quelle zone potrebbero creare problemi seri.
Infatti la presenza di alcuni isolotti, riserve naturali importanti sotto il profilo della biodiversità, ha da tempo mobilitato numerosi gruppi di ambientalisti allarmati anche dal rischio di distruzione degli isolotti stessi.

Nel solo tratto ungherese del Danubio vi sono circa una settantina di isolotti ed isole, splendidi luoghi caratterizzati da un ricco ecosistema naturale.
A questo proposito è interessante sottolineare le caratteristiche del Danubio ed in particolare del suo delta che si estende per oltre 3.000 chilometri quadrati e costituisce una delle principali biosfere, peraltro protetta dall’Unesco, del continente europeo.
Il delta del Danubio (vedi link: Il delta del Danubio), prevalentemente paludoso, è caratterizzato da boschi ed in questo ambiente umido, oltre a boschi e canneti vivono piante rare, insetti oltre a svariate centinaia di specie di volatili anche migratori.
Molto numerosa anche la comunità di volpi, cervi, cinghiali, lupi e gatti selvatici che popola il delta del Danubio che, oltre ad articolarsi intorno ai tre principali canali del fiume, ospita anche il più esteso canneto del mondo.
In chiusura è bene ricordare quanto il Danubio sia da tempo sfruttato da numerosi Paesi per la produzione di energia elettrica grazie alla sua caratteristica pendenza naturale specie nel suo corso superiore.
Infatti già solo lungo i suoi primi 1.000 chilometri si contano addirittura ben 60 dighe.
Circa il 20% dell’energia dell’Austria proviene appunto da centrali idroelettriche, in Slovacchia circa il 16% mentre le Porte di Ferro nella gola di Djerdap sono in assoluto la maggiore centrale idroelettrica sul Danubio.
Grazie alle due dighe gestite da Romania e Serbia che la costituiscono, la centrale idroelettrica delle Porte di Ferro fornisce il 27% dell’energia della Romania ed il 37% della Serbia.