Eagle Hills, società internazionale di costruzioni con sede negli Emirati Arabi Uniti, ha lanciato un progetto per superyachts a Durazzo destinato a sconvolgere totalmente la città e buona parte della costiera nei pressi del porto.
Il progetto è infatti quello di realizzare proprio nell’area di Durazzo il più grande porto turistico per superyachts del Mediterraneo.
L’attuale porto mercantile, ubicato proprio di fronte alla città, sarebbe quindi spostato più giù lungo la costa per consentire la realizzazione del progetto per superyachts a Durazzo.

Lanciato il 29 Novembre dello scorso anno, giorno della Festa della Liberazione dell’Albania, il progetto per superyachts a Durazzo continua ad incontrare crescenti e forti obiezioni a cominciare dal principale partito di opposizione, il Partito Democratico.
Secondo il progetto ufficializzato, Durres Yachts & Marina sarà dotata di appartamenti di lusso oltre ad un porto turistico per superyachts e navi da crociera.
Il tutto, appunto a Durazzo risalente al 627 a.C. e sede del porto più grande dell’Albania oltre che di numerosi siti archeologici tra cui l’anfiteatro dell’imperatore romano Adriano, il secondo più grande dei Balcani.
Nello scorso mese di Agosto Eagle Hills aveva firmato un Memorandum d’Intesa (MoU) con la Albanian Seaports Development Company sempre in merito al progetto per superyachts a Durazzo.
In occasione della firma del Memorandum d’Intesa il Primo Ministro Edi Rama aveva affermato che l’operazione era destinata a trasformare il porto in un hub per viaggi di lusso, turisti e commercio.
I piani per una procedura accelerata per il progetto per superyachts a Durazzo era stata approvata dal parlamento albanese in un’accesa sessione tenutasi il 9 novembre, approvazione comunque facile poiché i socialisti di Rama dominano il parlamento albanese.
Gli esponenti dell’opposizione in parlamento si erano comunque opposti duramente criticando il progetto che Sali Berisha, leader del Partito Democratico, aveva definito come “il più grande mega affare” in Europa, sollevando in tal modo interrogativi sulla sua trasparenza..
Guidando l’opposizione all’attaco, Berisha aveva anche accusato Rama di lavorare con il Presidente serbo Aleksandar Vucic per “distruggere il suo Paese per riempirsi le tasche” richiamando in tal modo un altro dei progetti di Eagle Hills, appunto in Serbia.
Eagle Hills è coinvolta nello sviluppo di nuovi city hubs in mercati internazionali ad alta crescita ed al momento sta sviluppando progetti ad uso misto in Marocco, Bahrain, Giordania, Serbia ed Emirati Arabi Uniti.

L’operazione urbanistica che scolvolgerà il porto e le coste limitrofi per realizzare il progetto per superyachts a Durazzo dovrebbe includere 12.000 case di lusso, un porto turistico, il primo terminal albanese per navi da crociera internazionali, hotels di lusso, centri benessere, spa, beach clubs ed anche un’area commerciale all’aperto.
L’Albania pare ormai destinata ad una rapida e progressiva devastazione ed il progetto per superyachts a Durazzo non è che l’ultimo degli affondi distruttivi portati in un lasso di tempo relativamente breve.
Vediamoli in sintesi:
- due anni or sono il Teatro Nazionale di Albania, splendida realizzazione italiana degli anni ’30 architettonicamente armonica con il centro di Tirana, è stato abbattuto fra numerosissime proteste;
- pochi mesi fa sono stati scorporati ben 800 ettari dal Parco Nazionale di Butrinto per edificare un resort turistico di lusso grazie alla rapidissima approvazione da parte del governativo Comitato per gli Investimenti Strategici proprio con la formula di “investimento strategico”;
- quasi simultaneamente all’attacco al Parco Nazionale di Butrinto il progetto del nuovo aeroporto di Valona è stato fatto oggetto di stop da parte della Commissione Permanente della Convenzione di Berna essendo una minaccia mortale per la laguna di Vjosa Narta;
- poche settimane fa l’annuncio del prossimo sconvolgimento della costa per portare a termine il progetto per superyachts a Durazzo facendo diventare tutta la zona una patetica copia di Montecarlo.
A fronte di un tale deprimente scenario, incentivato dal Governo, di cementificazione e devastazione di aree naturali ed archeologiche non resta che domandarsi quale triste sorte toccherà all’Albania.