La povertà in Grecia è in aumento.
Circa 3.092.300 persone, il 29,5% della popolazione, risultano essere a rischio di esclusione sociale o di povertà.
Sono questi i drammatici risultati resi noti da Poverty Watch Greece 2022 che appartiene alla rete Hellenic Antipoverty Network e che si basa sulle informazioni raccolte dall’Hellenic Statistical Authority.

Eppure, come riportato da noi in un articolo sul numero precedente, secondo la banca centrale greca quest’anno l’economia dovrebbe espandersi del 3,2%.
E non solo, visto che Mitsotakis ha rincarato la dose affermando che la Grecia ha voltato pagina con successo rispetto al caos finanziario degli anni successivi al 2009, che tutto questo appartiene al passato e che oggi la Grecia è una Grecia diversa.
Esaminiamo questa ipotetica Grecia diversa partendo però dai dati raccolti negli anni dalle organizzazioni citate nelle righe iniziali e vediamo quale sia l’effettiva situazione determinata dalla crescita ad ogni costo tanto sbandierata.

Analizziamo quindi l’oggettiva e crescente diffusione della povertà in Grecia iniziando dai minori.
Secondo gli elementi a disposizione del network un bambino su tre è a rischio di esclusione sociale o di povertà mentre a rischio di povertà è la famiglia di un bambino su quattro.
Se consideriamo la media europea in base alla quale a vivere in povertà è un bambino su cinque ci rendiamo facilmente conto che la povertà infantile in Grecia non è solo molto grave ma addirittura in sensibile crescita.

Una delle cause della povertà inGrecia è sicuramente l’errata ed elevatissima pressione fiscale.
Basti pensare che le entrate derivanti dalle imposte indirette rappresentano circa il 56% delle entrate complessive mentre le quelle dirette sono a circa il 35%.
Tale iniqua distribuzione del carico fiscale va infatti ad aggravare ulteriormente le fasce di reddito più basse.
Assolutamente proibitiva la pressione determinata dall’Iva, fra le più alte dei Paesi OCSE ed a pari merito con la Finlandia.

Sempre secondo il rapporto risulta poi chiaro che negli ultimi 12 anni a vivere in condizioni di esclusione sociale o di povertà sia stato nientemeno che un terzo della popolazione totale.
Calata nel periodo 2017/2019, la povertà in Grecia ha iniziato a crescere nuovamente come conseguenza diretta della forte diminuzione dei redditi manifestatasi nel 2020.
Per quanto concerne la povertà di reddito in Grecia, i dati statistici mostrano che il 19% della popolazione corre fortemente questo rischio, mentre la privazione materiale di beni di prima necessità tocca quasi il 15%.
La povertà in Grecia è un rischio stabile ma comunque non distribuito in maniera uniforme sotto il profilo geografico.
Se infatti le percentuali più basse si registrano a Creta ed in Attica, rispettivamente con il 14,9% ed il 12,9%, quelle più alte riguardano Macedonia orientale e Tracia con il 29% e la Grecia occidentale con il 28,5%.

In merito al riscaldamento, ad esempio, il rapporto circa la povertà in Grecia ha evidenziato che quattro famiglie su dieci ricorrono la riscaldamento della loro abitazione solo parzialmente per poi spegnerlo del tutto anche a fronte di temperature interne inferiori a 18°C.

Difficile poi per molte famiglie fronteggiare il problema delle bollette relative all’energia elettrica pagate regolarmente solo dal 67% circa dei nuclei.
Con redditi familiari mensili inferiori ad €1.500, problema che tocca sette nuclei su dieci, la soluzione per il 36% degli intervistati la soluzione è stata la riduzione dei bisogni più basilari e per il 64% i sacrifici hanno coinvolto varie necessità domestiche.
Ringraziamo greekreporter per le informazioni gentilmente fornite.