Il Governo italiano ha esteso a tutto il 2025 l’invio di armi a Kiev secondo le direttive per maggiori spese militari Nato.
Totalmente indifferente a quanto gli italiani vogliano e cioè non sperperare il denaro pubblico in scellerate corse al riarmo della Nato, il Governo ha stabilito nel corso di un Consiglio dei Ministri in data 23 Dicembre di varare un decreto legge contenente “disposizioni urgenti per la proroga dell’autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle autorità governative dell’Ucraina”.
Si tratta del decimo decreto (vedi link: Disposizioni urgenti) di questo tipo dall’inizio della guerra contro la Russia.
Il Governo ha secretato, a differenza di quanto accaduto in altri Paesi, l’elenco delle spese militari in armi destinate a Kiev contro la Russia
Dimostrando nessuna trasparenza il Governo italiano non ha reso noto il tipo di armamenti che serviranno ad alimentare ulteriormente il conflitto contro la Russia, forse una “furbata” che gli tornerà utile per giustificare altre spese militari di corsa al riarmo secondo le indicazioni della Nato quando gli arsenali risulteranno vuoti.
La becera mentalità di guerra [ovviamente finanziata con il denaro pubblico] evocata nel discorso di insediamento del nuovo segretario generale della Nato Mark Rutte ha fatto rapidamente presa sul succubo Governo italiano che con il denaro dei cittadini ha accelerato prontamente da parte sua la corsa al riarmo della Nato nonostante le crescenti spese militari effettuate dall’Italia negli ultimi anni.
Ma in Italia il 55% non vuole alcuna corsa al riarmo e men che meno maggiori spese militari per la Nato
Solo il 23% degli italiani si è dichiarato favorevole all’aumento delle spese militari in sintonia con le dichiarazioni del nuovo segretario della Nato Mark Rutte circa l’ormai indispensabile [per la Nato] mentalità di guerra.
La realtà di cui il Governo dovrà necessariamente prendere atto è che la maggioranza assoluta degli italiani vuole meno spese militari per il riarmo della Nato ma piuttosto maggiori investimenti per il benessere collettivo.
Ma per meglio comprendere la situazione economicamente insostenibile a cui il Paese è stato portato dagli atlantisti guerrafondai è necessario indicare non percentuali ma bensì numeri.
Numeri che corrispondono a miliardi di euro non destinati a scuole, sanità o pensioni ma piuttosto ad una inutile corsa al riarmo dell’Italia in qualità di membro della Nato attraverso spese militari pagate di tasca nostra.
In Italia le spese militari secondo i voleri della Nato sono purtroppo in crescita da anni
Già nel 2023 il bilancio del Ministero della Difesa, aumentato rispetto all’anno precedente di un miliardo800milioni, era stato fissato in 27 miliardi748milioni e cioè l’1,38% del Pil.
Nel 2023 le spese militari finalizzate al solo acquisto di 125 carri armati Ariete erano state di un miliardo
A questa cifra destinata a 125 carri armati Ariete di standard C2 era stata previsto nello stesso anno un’ulteriore esorbitante esborso di 8,2 miliardi per 271 carri armati tedeschi Leopard 2A8.
Fregate, sottomarini e cacciamine, ecco i numeri delle spese militari per il riarmo della Marina
La spese militari previste nel 2023 su base pluriennale per quanto concerne il riarmo della Marina implicavano complessivi 1,5 miliardi per 12 cacciamine di nuova generazione, una coppia di fregate Fremm e fino a 2,4 miliardi per nuovi sottomarini U212NFS.
Per lo sviluppo del caccia Tempest si era passati da una stima di 3,8 miliardi ad 8,8 miliardi di spese militari
In merito all’aeronautica gli aumenti delle spese militari previste nel 2023 erano stati iperbolici.
Difatti il solo sviluppo industriale del caccia di sesta generazione Tempest aveva implicato spese passate dai 3,8 miliardi ipotizzati l’anno precedente ad 8,8 miliardi.
Praticamente spese militari di sviluppo quasi triplicate per la soddisfazione dei guerrafondai della Nato ed il dissesto economico degli italiani.
Secondo il sondaggio YouGov i cittadini europei sono stufi delle spese militari in appoggio a Kiev
Commissionato da The Guardian, il sondaggio YouGov (vedi link: Support for Ukraine falls) dimostra che un nuovo vento impetuoso spira tra i cittadini europei più che mai stufi delle incessanti spese militari a favore di Kiev e di conseguenza della corsa al riarmo della Nato.
Il 39% degli italiani, la percentuale più alta in europa, vuole ridurre gli aiuti in spese militari a Kiev
Cala sempre più il consenso nei confronti di un conflitto da continuare “fino alla vittoria” mentre cresce ormai a dismisura l’orientamento favorevole ad una soluzione negoziata anche a costo di cessione di territori di Kiev.
In Spagna i favorevoli ad una pace negoziata sono il 46% (a Gennaio erano il 38%), in Germania il 45% (38%), in Francia il 43% (35%) ed in Italia addirittura il 55% (a Gennaio il 45%).
Numeri che fanno uscire con le ossa rotte il Governo di Meloni, Tajani e Crosetto che hanno posizionato il Paese in linea con la mentalità di guerra e di corsa al riarmo della Nato invocate da Mark Rutte nel suo discorso di insediamento.
Kiev ha appena causato l’interruzione delle forniture di gas naturale liquefatto russo verso i Paesi europei
L’ultima azione destabilizzante presa da Kiev in queste ultime ore e con conseguenze economiche inimmaginabili per i Paesi europei è stata l’interruzione delle forniture di gas russo.
Una decisione messa in pratica semplicemente non rinnovando il contratto con Gazprom per il transito del gas naturale liquefatto di cui i Paesi europei hanno dimostrato non poter fare a meno.
Le nazioni che subiranno i danni peggiori a seguito dell’interruzione di gas russo pianificata da Kiev sono Slovacchia, Austria, Ungheria ed Italia.
Questo gravissimo danno inferto da Kiev deve far riflettere sulla necessità di fermare spese militari e riarmo determinati proprio dalla mentalità di guerra della Nato
Intanto la Slovacchia ha giustamente preso posizione a seguito di quanto sta per accadere ai propri cittadini ed imprese a seguito dell’interruzione di forniture di gas russo causata da Kiev, un vero e proprio sabotaggio come definito dal Primo Ministro Robert Fico .
Il Primo Ministro ha poi minacciato di interrompere le esportazioni di energia elettrica verso l’Ucraina e di tagliare i sussidi agli oltre 130mila profughi di Kiev presenti nel Paese.
Nel frattempo nuova benzina sul fuoco viene gettata dagli Usa
Se in Europa è sempre più forte l’opposizione alla continuazione del conflitto contro la Russia e di conseguenza alla corsa a maggiori spese militari e di riarmo della Nato, a peggiorare ulteriormente le cose ci pensano gli Usa che il 30 Dicembre scorso hanno annunciato un nuovo pacchetto di aiuti militari a Kiev.
La mentalità di guerra che ha particolarmente caratterizzato quest’ultima amministrazione Usa ha così portato allo stanziamento di $2,5 miliardi in spese militari a sostegno di Kiev che riceverà migliaia di razzi, centinaia di veicoli blindati e centinaia di migliaia di proiettili di artiglieria.
Un estremo colpo di reni in spese militari e riarmo prima dell’insediamento del nuovo presidente.
Mentalità di guerra, spese militari e corsa al riarmo hanno determinato in Usa un aumento del 18% di senzatetto
I cittadini americani senza fissa dimora monitorati ad inizio 2024 dal Dipartimento per l’edilizia abitativa e lo sviluppo urbano degli Stati Uniti sono aumentati del 18% rispetto l’anno precedente.
Secondo il rapporto annuale del Dipartimento l’aumento è stato di oltre 770mila persone, le famiglie intere coinvolte in questa situazione drammatica sono cresciute del 39% sempre rispetto a Gennaio 2023 ed anche i bambini senza casa sono aumentati del 33%.
Ciononostante riarmo e spese militari continuano incessantemente a crescere alimentando in una sorta di girone infernale la mentalità di guerra che ha recentemente trovato nelle parole del segretario generale della Nato la sua massima espressione.
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